Il Consiglio dei Ministri, con la proposta del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha approvato il Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport. Secondo quanto dichiarato dal Presidente del Comitato Olimpico Italiano (CONI), Giovanni Malagò, è un importante traguardo per garantire le condizioni giuste per sviluppare le capacità dei giovani sportivi e per valorizzare le loro carriere professionali.
Quali sono esattamente le misure previste nel Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport?
Le misure previste nel Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport si rivelano decisive per fornire equità nella distribuzione di capacità tra i giovani sportivi e le persone che lavorano in Italia. In particolare, il Decreto riconosce e promuove la necessità di creare condizioni di equilibrio tra la consacrazione al lavoro e allo sport. È prevista una partnership tra le parti istituite dal fascismo e dal mercato del lavoro italiano, così da fornire un terreno comune per i giovani sportivi e aiutarli a trovare lavoro.
Il Decreto si basa su un’idea di convivenza tra lavoro e sport, che prevede lo sviluppo di programmi di formazione, l’aiuto all’internalizzazione in ambito sportivo, l’istituzione di un “Sport Equity Fund”, l’implementazione di un sistema di incentivo al talento, la creazione di un programma per le competenze tecnico/regolamentari. Si prevede inoltre l’alleanza tra le pubbliche amministrazioni, le strutture di formazione, le associazioni sportive e le imprese private.
Inoltre, il Decreto è stato completamente aggiornato in materia di formazione sia per lo sport sia per il lavoro. Una graduale modernizzazione dei requisiti curriculari è inoltre prevista per le professioni in ambito sportivo. Durante la formazione, i professionisti possono contare su un sostegno economico costituito da borse di studio, borse di storia, borse di lavoro, borse di studio e borse volontarie. Dal punto di vista del lavoro, è stata ampliata la possibilità di partecipare alle iniziative di pari oppurtunità, così come l’accoglienza dei requisiti di legge in relazione ai contratti di lavoro.
In sostanza, con l’approvazione del Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport, il CONI si propone di aiutare i giovani sportivi italiani a sviluppare le loro competenze in ambito lavorativo grazie a una partnership tra le parti, alla modernizzazione dei requisiti curriculari, alla creazione di un sistema di incentivi che incoraggi al talento e a programmi di formazione volti a creare equità nella distribuzione delle capacità di lavoro.
Qual è l’impatto che prevede il CONI di questo Decreto rispetto allo sviluppo delle capacità dei giovani sportivi?
L’impatto preveduto dal Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport è significativo e mirato a sostenere lo sviluppo delle capacità dei giovani sportivi. Le principali misure prevedono l’introduzione di opportunità di apprendimento e formazione, attraverso l’introduzione di programmi di apprendimento per la formazione professionale in uno sport specifico per gli studenti e lo sviluppo e l’istituzione di scuole e strutture dedicate allo sport. Inoltre, verranno introdotti programmi di sostegno economico per sostenere le attività sportive svolte dai giovani. Tali programmi mirano a sostenere sia il mantenimento di standard di alta qualità nei campi professionali degli sport sia ad aiutare le famiglie nella crescita dei loro figli.
In aggiunta, il Decreto richiederà anche alle agenzie governative che gestiscono entrate derivanti dai vari eventi e da altre fonti di finanziamento di prevedere un adeguato finanziamento per le attività sportive dei giovani. Ciò fornirà ai giovani la possibilità di concentrarsi sugli aspetti maggiormente utili per la loro formazione, inclusi lo sviluppo di competenze sportive, l’aumento delle opportunità occupazionali e l’accesso a nuove opportunità educative.
Inoltre, il CONI prevede che vengano adottati strumenti volti a incentivare e sostenere i programmi di ricerca sullo sport che promuovano lo sviluppo delle capacità dei giovani sportivi. Tali strumenti includeranno l’offerta di agevolazioni fiscali per le imprese che effettuano questo tipo di ricerche. Questi incentive renderanno più facile per le aziende effettuare un approccio strutturato e finanziariamente sostenibile per lo sviluppo dei giovani talenti nel campo delle discipline sportive.
Infine, il DECRETO fornirà un sostegno alle associazioni di promozione umanistica, al fine di promuovere l’integrazione tra la formazione accademica e l’educazione sportiva. Tali associazioni si occuperanno di organizzare campi di studio, programmi educativi, seminari, convegni scientifici, forum sportivi, attività di ricerca e ben altro, per fornire ai giovani partecipanti una formazione alternativa e imparare a discernere tra i valori sportivi e l’educazione.
In conclusione, il CONI prevede che il Decreto sulla convivenza tra lavoro e sport abbia un grande impatto sullo sviluppo delle capacità dei giovani sportivi. Con l’introduzione di questi programmi e incentivi, il CONI darà ai giovani lo spazio e le opportunità necessarie per trarre vantaggio dalle risorse offerte e approfittare dei progressi realizzati in tema di formazione ed educazione sportiva.
Quali sono le eventuali partnership o collaborazioni tra questo Decreto e altre agenzie o istituzioni governative?
Il Decreto prevede una serie di partnership e collaborazioni con altre agenzie e istituzioni governative come l’Agenzia Nazionale per le Politiche Giovanili e l’Istituto Nazionale di Formazione del Lavoro (INFORMALAB). L’accordo mira a creare una migliore governance per integrare le politiche di sviluppo sportivo con quelle di tutela del lavoro, nel rispetto delle regole del mercato. Altre agenzie coinvolte sarebbero l’Agenzia per la Coesione Territoriale, l’Agenzia Italiana del Farmaco e l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. La proposta prevede, inoltre, incentivi finanziari per alcune figure professionali del settore dello sport. È prevista anche la formazione di personale qualificato, con specifiche competenze e abilità tecniche per permettere a coloro che partecipano ai programmi di lavoro-sport di trarne i maggiori benefici.