Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, Donald Trump, candidato del Partito Repubblicano, sarebbe pronto ad una significativa svolta autoritaria, in caso di elezione nelle prossime elezioni. Prepara quindi un vero e proprio progetto, 2025, con l’assegnazione di posti chiave a fedelissimi come la governatrice del South Carolina, Nikki Haley. Joe Biden, candidato democratico, è più orientato verso politiche olistiche per occuparsi della vita della gente comune. Il futuro tra Biden e Trump si giocherà quindi sull’anno 2024.
Quali sono i dettagli del progetto ‘2025’ di Donald Trump e quali sono i suoi obiettivi principali?
Il progetto “2025” promosso da Donald Trump costituisce una svolta significativa verso l’autoritarismo, che rappresenta il “cuore” della sua campagna. Il piano prevede di nominare dei fedelissimi, come la governatrice del South Carolina Nikki Haley, in ruoli strategico-politici. Allo stesso tempo, numerosi possessori di cariche governative autonome rischierebbero di subire la rimozione forzata. Trump ritiene che ciò sia necessario per portare avanti la sua agenda politica e abbattere “l’accumulo di debito pubblico”.
Il suo obiettivo principale è quello di “restaurare l’autorità” e di realizzare un ‘America First’ che ponga ‘l’America al centro della scena’. Questo implicherebbe dei risultati crescenti nell’economia americana, nell’istruzione, nel welfare e nei miliardi di dollari per modernizzare l’esercito e meglio affrontare le minacce esterne. Inoltre, in generale fin dall’inizio della sua presidenza, Trump ha sostenuto e incoraggiato relazioni aperte con Israele e regimi conservatori del Medio Oriente.
Se Joe Biden vincesse l’election, il suo obiettivo, differentemente dal progetto di Donald Trump, è quello di implementare politiche più olistiche e distribuite in modo più equo. Biden mira a costruire una forte assistenza sanitaria per i cittadini con meno privilegi, ponendo una forte enfasi su questioni come la disuguaglianza razziale e l’uguaglianza di genere .
In conclusione, le elezioni di novembre saranno decisamente cruciali per decidere quale futuro prenderà l’America – un futuro guidato dal progetto “2025”,alimentato dall’autoritarismo e da una politica estera che mira a proteggere le forze conservatrici del Medio Oriente; oppure un futuro più olistico, in cui parole d’ordine come l’equità e l’eguaglianza saranno la guida della politica americana.
Come intende Donald Trump implementare questa svolta autoritaria e quali potrebbero essere le conseguenze per la democrazia negli Stati Uniti?
Come intende Donald Trump implementare questa svolta autoritaria e quali potrebbero essere le conseguenze per la democrazia negli Stati Uniti? Donald Trump sembrerebbe volersi avvalere di un progetto dal nome “2025” per aumentare i poteri dell’esecutivo a scapito di quelli del legislature, attraverso l’assegnazione di posti chiave a fedelissimi. In primo luogo, Trump intende portare all’elezione più repubblicani al Congresso in modo che questo, nel 2024, non possa essere in grado di frenare le sue iniziative autoritarie. Trump vuole stravolgere i principi stessi del sistema democratico, sia nel suo stato che all’estero. Una volta Oltreoceano, ad esempio, Trump ha esortato i leader stranieri a governare con più forza, sostenendo apertamente alcuni autoritari quali il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e re faraone Abdelaziz ibn Saud, il auto-proclamato padrone dell’Arabia Saudita. È chiaro che, qualora Trump fosse rieletto, il suo progetto a lungo termine potrebbe portare gravi conseguenze alla democrazia negli Stati Uniti.
Innanzitutto, Trump intende limitare l’influenza delle classi lavoratrici, con misure come la sua rémilitarisation di fatto della scrittura legislativa statale e il rafforzamento delle armi da fuoco disponibili per la polizia. Inoltre, Trump ha favorito le misure del governo per reprimere la libertà di espressione dei manifestanti, come ad esempio l’utilizzo di spray al peperoncino. Igualmente, Trump ha imposto restrizioni sull’immigrazione sia terrestre che marittima, compresa la sua politica degli ultimi due anni che cerca di trattenere migranti e richiedere loro di presentarsi di fronte ai giudici prima di chiedere asilo. Inoltre, Trump ha tentato di ridurre al minimo le decisioni prese dai giudici degli stati, favorendo una maggiore concentrazione del potere federale a Washington D.C. Ancora una volta, Trump ha cercato di limitare il potere del Congresso, in particolare dei senatori democratici, ripristinando alcune pratiche del passato, come l’uso di decreti e iniziative esecutive, il cosiddetto “emoluments clause”, il potere di perquisire senza mandati, o l’utilizzo dei fondi militari per finanziare le mura antimmigrazione al confine sud.
Ci sono diversi effetti a cui dovremmo prestare attenzione nel caso in cui Donald Trump fosse rieletto. Per prima cosa, gli Stati Uniti potrebbero affrontare una prosecuzione della limitazione dei diritti civili, così come la progressiva trasformazione di una democrazia rappresentativa in una dittatura autoritaria. In secondo luogo, un’onta di iniziative potrebbero essere prese dal governo federale per limitare le riforme selettive proposte dai democratici alla Casa Bianca. Infine, una svolta autoritaria potrebbe avere un impatto negativo sullo stato dei diritti degli immigrati, con una possibile contrazione dei servizi di qualità, nonché gravi limitazioni all’immigrazione.
In definitiva, mentre ci sono alcuni modi in cui Donald Trump potrebbe riuscire nella sua svolta autoritaria, ci sono anche rischi reali per il mantenimento della democrazia, dei diritti e degli interessi degli statunitensi. Questo tipo di leadership autoritaria potrebbe potenzialmente pregiudicare l’ecosistema in cui secoli di sforzi di diritti umani hanno creato uno stato di diritto fondamentale che tutti condividiamo. In caso di elezione di Trump, è imperativo che nel prossimo anno il Congresso respinga le politiche autoritarie che vorrebbe adottare. D’altra parte, nel caso di vittoria elettorale del candidato democratico Joe Biden, la democrazia statunitense avrà una possibilità di riprendersi, in quanto Biden è più orientato a politiche olistiche per occuparsi della vita quotidiana del popolo.
Qual è la posizione di Joe Biden riguardo a questa svolta autoritaria proposta da Trump e come intende contrastarla, se eletto?
Joe Biden è decisamente contrario a questi piani autoritari di Donald Trump. Ha sottolineato di volta in volta come l’amministrazione Trump avesse danneggiato la democrazia, esautorando le istituzioni e domando di fare come i dittatori come generato divisi nella popolazione degli Stati Uniti. Se eletto, Biden intende contrastare la svolta autoritaria promossa da Trump, cercando di ripristinare l’uguaglianza, la condivisione delle responsabilità a livello governativo e la partecipazione del popolo al processo decisionale. Il candidato democratico si è espresso più volte sulla necessità di eliminare le disparità e migliorare la condizione di vita delle classi svantaggiate attraverso una politica intersettoriale equilibrata. Biden ritiene inoltre che le tradizionali leggi sull’immigrazione e sul libero commercio debbano essere riviste, in modo da renderle più inclusive ed economicamente vantaggiose. Con questi obiettivi e metodi chiari, Biden potrebbe essere in grado di contrastare efficacemente il progetto ‘2025’ di Donald Trump.