L’attività sismica nella zona dei Campi Flegrei, a Napoli, ha allarmato molti residenti a causa del rinnovato rischio di un’eruzione. Secondo Il Fatto Quotidiano, gli ultimi due terremoti hanno avuto luogo a una profondità di un chilometro, nei pressi di Pozzuoli. Per quantificare l’intensità dei terremoti, gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si avvalgono delle scala di magnitudo. Le osservazioni saranno poi utilizzate per fornire una previsione a lungo termine sull’attività sismica.
Quali sono esattamente le scala di magnitudo utilizzate dagli esperti?
Queste scale di magnitudo, meglio conosciute come “scala Richter”, sono state introdotte nel 1935 e sono ora utilizzate per descrivere gli eventi sismici. Per descrivere un terremoto, gli esperti misurano la distanza tra le pareti rivelatrici e la superficie terrestre della zona epicentrale. Quindi, misurano il tempo durante il quale l’onda ha viaggiato da un punto a un altro, permettendo così loro di calcolare l’intensità del terremoto. Su questa base possono fornire un rapporto dettagliato sulla magnitudo e sull’energia sismica rilasciata, sulla quantità di danno provocato e anche sugli eventuali aftershock previsti.
L’INGV, inoltre, ha creato una scala di magnitudo per calcolare il potenziale danno causato da un terremoto. Questa scala si chiama “Effld” e prende in considerazione non solo la magnitudo dell’evento sismico, ma anche l’energia sismica rilasciata e la probabilità che un dato terremoto possa provocare danni all’edificio. In base a queste notevoli informazioni, gli esperti possono fornire una valutazione generale del rischio eruzione associato ai Campi Flegrei e formulare una previsione a lungo termine.
Quanto tempo occorre generalmente per fornire una previsione a lungo termine basata sull’attività sismica?
Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno dichiarato che, per valutare correttamente il rischio di un’eruzione nella zona dei Campi Flegrei, è importante non solo identificare l’intensità e la durata dei terremoti, ma anche monitorare l’attività sismica nell’area. Per fare ciò, gli scienziati si servono della scala di magnitudo Richter, usata per misurare l’energia sismica liberata da un singolo terremoto rispetto a quella di un altro. La scala di magnitudo permette di valutare la potenza e la frequenza dei terremoti, fornendo quindi un’idea più precisa del loro impatto. Con l’aiuto delle misurazioni, è possibile formulare una previsione a lungo termine basata sull’attività sismica della zona dei Campi Flegrei.
Di solito, gli esperti di solito impiegano 1-3 settimane per raccogliere e analizzare le osservazioni eseguite nelle aree interessate dai terremoti, in modo da formulare una previsione a lungo termine. Per le aree sismicamente attive, come quella di Pozzuoli, i tempi di analisi possono essere più lunghi. Tuttavia, una volta completate tutte le osservazioni necessarie, gli esperti possono fornire una valutazione ed una previsione affidabili.
Spesso gli eventi sismici non possono essere prevedibili a causa della loro complessità, motivo per cui diventa importante effettuare ulteriori analisi per stimare un maggior numero di possibili scenari. Dopo aver raccolto il maggior numero di dati, dagli strumenti di osservazione più precisi al monitoraggio dell’infrasuono generato dai terremoti, i risultati vengono poi incrociati con le informazioni storiche degli eventi sismici per formulare una previsione affidabile.
In effetti, le previsioni di un’eruzione o di un terremoto possono variare notevolmente a seconda dei dati e delle informazioni disponibili. Sebbene non esista un modo infallibile per prevedere un’eruzione, le valutazioni degli esperti possono offrire indicazioni su quali potrebbero essere i rischi a breve e a lungo termine. Quanto tempo occorre generalmente per fornire una previsione a lungo termine basata sull’attività sismica? Le previsioni possono richiedere fino a un mese per elaborare una raccomandazione definitiva, a seconda della complessità del sottosuolo e del livello di attività sismica rilevato. A loro volta, le raccomandazioni di sicurezza possono prevedere misure come l’allontanamento di parte della popolazione nel caso in cui la previsione sia più che favorevole.
Quali saranno le misure suggerite dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per monitorare la situazione nei Campi Flegrei?
Alla luce dei recenti terremoti nella zona dei Campi Flegrei, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia invierà una squadra di monitoraggio e scientifici nella zona per raccogliere dati sull’attività sismica. Gli esperti monitoreranno attentamente l’area per stimare il rischio di un’eruzione ed infine proporranno delle misure atte a prevenire il peggioramento delle condizioni. Queste misure potrebbero consistere in maggiori controlli e rilevazioniagli abitanti, l’installazione di apparecchiature di monitoraggio nei pressi dei vulcani sull’area, e la messa in sicurezza degli edifici situati nelle vicinanze. Le autorità locali stringeranno anche una stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che fornirà un costante monitoraggio dei terremoti nella zona.