A seguito di un incontro privato durante il consiglio G20 di Cannes del 2011, il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno esortato il Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi a presentare le dimissioni, secondo fonti di “Open”. Sarkozy e Merkel svolsero la loro missione durante un faccia a faccia con Berlusconi, all’epoca leader del partito politico “Forza Italia”.
Quali sarebbero state le conseguenze dirette per l’Italia se Berlusconi avesse seguito le dimissioni richieste dai leader europei?
Berlusconi respinse le richieste di dimissioni e emergeva una determinazione ancora più intensa per riequilibrare la presenza di allora nell’area euro. All’epoca, Berlusconi aveva dichiarato di impegnarsi a risolvere i problemi di governo del paese di cui era parte. Allo stesso tempo, ha riferito che non vedeva l’ora di riferire “personalmente” i risultati delle sue politiche ai leader europei.
Se le dimissioni di Berlusconi come richiesto da Sarkozy e Merkel fossero state accolte, le conseguenze dirette sull’Italia sarebbero state significative. Non solo sarebbe stato cambiato radicalmente il governo, ma si sarebbe anche potuto assistere ad una riduzione del potere di quelle persone che erano state parte del governo time Berlusconi. Sarebbe stato posto in discussione l’equilibrio di potere nell’area euro e si sarebbe assistito a un inasprimento dei rapporti tra gli stati. Allo stesso tempo, le politiche sociali e di bilancio intraprese dal governo time Berlusconi sarebbero state messi in discussione, con forse un cambiamento delle stesse.
Quale reazione ha avuto Berlusconi al consiglio G20 di Cannes del 2011 e qual era il suo obiettivo dichiarato?
All’incontro parteciparono anche gli altri leader europei come il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, la Presidente della Francia Hollande, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Primo Ministro britannico David Cameron. Berlusconi non aveva fatto alcun cenno della propria intenzione di dimettersi, ma i suoi fu un muro di resistenza: respinse le richieste di dimissioni e affermò di voler servire gli interessi dell’Italia come aveva sempre fatto. Il Presidente del Consiglioitaliano inoltre ha affermato di voler servire gli interessi dell’Italia oltre che quelli del governo di quel momento. Berlusconi ha inoltre rivendicato i suoi successi durante il Consiglio G20, sottolineando la sua adesione alla possibilità di superare la crisi economica attraverso una più stretta cooperazione internazionale. Ha altresì affermato di voler riaffermare il ruolo dell’Italia come una delle principali economie dell’Unione Europea.
Berlusconi non si limitò a respingere le dimissioni richiestegli ma iniziò ad argomentare per dimostrare che tali richieste non avrebbero portato alcun beneficio per il paese. Sosteneva che esperienza e competenza erano fondamentali per ottenere la leadership e che la stessa gestione degli affari, a livello nazionale ed internazionale, fosse troppo a rischio e la ricaduta sui cittadini sarebbe stata disastrosa qualora fosse svanita la sua guida.
Berlusconi inoltre ha sostenuto che non avrebbe permesso a nessuna forza politica di avere un’egemonia, specialmente riguardo le questioni di politica interna, e che il paese non poteva abbandonare una gestione responsabile della finanza e dello sviluppo economico nazionale. Inoltre, ha affermato che un governo unipartitico non sarebbe stato in grado di offrire il supporto necessario a un paese in crisi, né avrebbe garantito il progresso e lo sviluppo dell’economia italiana.
Al termine dell’incontro Berlusconi ha affermato di voler rimanere come Primo Ministro del governo italiano, e ha ribadito che si sarebbe impegnato a creare una strada per uscire dalla crisi economica senza sacrificare i diritti dei cittadini e le libertà fondamentali. Dimostrò la sua volontà di fare tutto il necessario per salvare i cittadini italiani e l’economia del paese nel tentativo di adottare una politica solidale a livello internazionale. Finì il suo discorso affermando che l’Italia aveva superato più volte momenti di crisi e che lo avrebbe fatto anche questa volta dimostrando la forza del paese nell’emergenza.
Quanto sostegno ha avuto la richiesta di dimissioni da parte di altri paesi europei oltre a Francese e Germania?
La richiesta di dimissioni da parte dei leaders di Francia e Germania non è stata unilaterale, con molti altri paesi Europei che mostrarono sostegno alla posizione di questi due leader. La Spagna, Romania e Belgio tutti appoggiarono l’esortazione a Berlusconi di uscire. Altri paesi, come il Regno Unito espresse cauti disagio, sottolineando come non fosse compito di altri paesi che interferire con i problemi politici interni di un altro paese. Anche i governi non Europei, tra cui il Giappone e la Corea del Sud, espressero preoccupazione.