La misura Quota 104 ibrida, annunciata oggi [data], prevede la possibilità di uscire dal mondo del lavoro all’età di sole 62 anni e 7 mesi, con un max di tre giorni di lavoro a settimana. La penalizzazione però potrebbe essere molto alta arrivando quasi al -39% nel 2024. Secondo quanto riportato da Sole 24 Ore, la super-rivalutazione per incentivare le pensioni sarà data solo fino al 2021. Successivamente la penalizzazione subirà un graduale aumento. La misura si colloca all’interno del Governo Draghi che punta sulla riforma del sistema previdenziale e di social insurance.
Quali componenti del sistema previdenziale e di social insurance sono interessati dalla misura Quota 104 ibrida?
La misura Quota 104 ibrida si inserisce proprio all’interno di questa riforma, per incentivare le pensioni, che fino al 2021 prevederà delle super-rivalutazioni a cui corrisponderà una penalizzazione gradualmente crescente dal 2022 in poi. Ciò comporta che ad essere interessati siano sia i componenti del sistema previdenziale (nascono da vincoli di legge), sia quelli di social insurance, i quali prevedono la partecipazione diretta del privato.
Entrambi questi aspetti, vale a dire previdenza e social insurance, sono parte del programma di riforme volute dal Governo Draghi per riequilibrare così questo settore, in una prospettiva a medio-lungo periodo. La misura Quota 104 ibrida può per molti versi essere vista come una politica di incentivi, che però non potrà continuare all’infinito, come dimostra il calcolo accusando una penalizzazione che, al 2024, potrebbe arrivare a -39%.
Nel frattempo il Governo Draghi, attraverso il suo programma di riforme, intende minimizzare la penalizzazione fino all’anno 2021. Il primo punto è incrementare la previdenza e la tutela del lavoro, di modo che i pensionati non subiscano una perdita significativa del reddito. Si è parlato poi di ulteriori incentivi offerti per incoraggiare coloro che decidono di usufruire della misura, come agevolazioni fiscali o rimborso del TFR.
In definitiva, la misura Quota 104 ibrida si inserisce all’interno di un insieme più ampio di programmi di riforme, pensati per mantenere un equilibrio tra previdenza e social insurance. Questi sono basati su misure incentivanti che portano le persone a usufruire di tale beneficio. Tuttavia, con un parziale aumento della penalizzazione prevista nel 2024, il Governo Draghi sta prendendo delle precauzioni che permettano di tutelare i redditi pensionistici.
Quali sono le precauzioni che il Governo Draghi intende prendere per minimizzare la penalità fino al 2021?
Il Governo Draghi si sta attivando per prendere le precauzioni necessarie al fine di contenere la penalizzazione applicata con la misura 104 ibrida fino al 2021. Primo su tutti la proroga al 2021 della super-rivalutazione, che permetterà di sostenere una uscita anticipata dal mondo del lavoro ad un’età inferiore ai 66 anni senza incorrere in un’eccessiva penalizzazione. Inoltre, le proposte riguardanti la riforma previdenziale si concentreranno, nei prossimi mesi, a riequilibrare la platea dei beneficiari e di incentivare prima di tutto i lavoratori fragili ed i lavori gravosi. Ciò nonostante rimane fortemente in discussione l’ipotesi di un sistema previdenziale figlio delle caratteristiche del lavoro: storie personali e carriere professionali molto diverse imponerebbero infatti di studiare un’architettura previdenziale diversa rispetto al passato.
Per quanto riguarda il periodo che va dal 2021 al 2024, c’è anche una serie di misure che la Commissione europea sta cercando di mettere in campo, come l’introduzione di un regime incentivante per le pensioni anticipate per alcune categorie di persone, come ad esempio i lavoratori over 50. Inoltre, l’idea è anche quella di prevedere una competitività tra le banche e le assicurazioni sui vari prodotti previdenziali, al fine di generare maggiori entrate per gli Stati membri, consentendo ad alcuni lavoratori di poter vivere in pensione a pieno regime senza subire perdite a causa dei cambiamenti del mercato.
In sintesi, le precauzioni che il Governo Draghi intende prendere per limitare le penalità del sistema previdenziale fino al 2021, includono un forte sostegno da parte della Commissione europea, un piano quadro che tenga in considerazione le diverse necessità tra i lavoratori ed un maggior spazio di competitività tra le banche e le assicurazioni. Ciò permetterà ai lavoratori di avere maggiore certezza sugli effetti finanziari nell’ambito della misura Quota 104 ibrida, fino al 2024.
Come si prevede che la penalizzazione si modifichi a partire dal 2022?
La penalizzazione per la misura Quota 104 ibrida aumenterà gradualmente fino al 2024. Il congelamento dell’assegno previsto fino al 2021, sostituto della rivalutazione prevista originariamente, sarà gradualmente ridotto fino a superare il tasso di rivalutazione attuale, provocando un tasso netto di penalizzazione incrementale già nel 2022. Il Governo Draghi ha sottolineato l’importanza di incentivare le pensioni con tassi di rivalutazione adeguati, convinto che questo migliorerà la qualità della vita degli italiani che andranno in pensione con la Quota 104, e trarranno beneficio dalle modifiche proposte.