L’ha ottenuta la stessa collaborazione scientifica internazionale Event Horizon Telescope, alla quale si è ora aggiunto il Greenland. Le immagini di M87* rilasciate oggi dalla collaborazione Event Horizon Telescope non sono molto diverse da quelle pubblicate nel 2019. Come illustrato in questo articolo, la collaborazione “Event Horizon Telescope” (EHT) ha analizzato i dati registrati nell’aprile 2018 con una rete di otto radiotelescopi sparsi in tutto il mondo. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica dell’interferometria, che combina il segnale di tutti i telescopi coinvolti per creare due immagini ad alta risoluzione. L’immagine finale, pubblicata nel 2019, mostrava un anello di luce brillante intorno al buco nero supermassiccio al centro della galassia Messier 87 (M87). Questo risultato confermava la validità della teoria della relatività di Einstein e rappresentava la prima prova visiva diretta dell’esistenza di un buco nero.
Il contributo dell’Università di Cagliari
CAGLIARI. C’è anche il contributo dell’Università di Cagliari nelle nuove immagini del buco nero M87, il primo a essere stato immortalato. L’Università di Cagliari ha partecipato attivamente alla fase di analisi dei dati e alla creazione delle immagini, fornendo il proprio contributo all’evento storico. Gli scienziati dell’Università di Cagliari hanno collaborato con gli altri ricercatori dell’Event Horizon Telescope nella fase di elaborazione dei dati, contribuendo alla ricostruzione dell’immagine ad alta risoluzione del buco nero. Questa partecipazione dimostra l’importanza della collaborazione internazionale nel campo dell’astrofisica e rafforza il ruolo dell’Università di Cagliari nella ricerca scientifica di livello mondiale.
La scoperta del buco nero M87
Il buco nero al centro della galassia M87, già noto ai ricercatori, è stato ripreso con una risoluzione più elevata e ora si mostra con maggiore dettaglio. Questo buco nero supermassiccio, chiamato M87*, ha una massa pari a circa 6,5 miliardi di volte quella del nostro Sole. Le nuove immagini rivelano la presenza di un forte campo magnetico attorno al buco nero, che modifica la traiettoria della luce emessa dalle materie circostanti. Questa scoperta fornisce nuove informazioni sull’interazione tra i campi magnetici e l’ambiente che circonda i buchi neri, contribuendo alla comprensione delle dinamiche astrofisiche.
Risultati confermati dalla teoria della relatività
Le nuove immagini pubblicate confermano i risultati ottenuti nel 2019 e supportano ulteriormente la teoria della relatività di Einstein. Il buco nero M87 e l’anello di luce brillante che lo circonda sottolineano la validità della teoria di Einstein sulla gravità e l’interpretazione degli effetti gravitazionali all’interno dei buchi neri. Queste scoperte rappresentano un importante passo avanti nella comprensione della natura dei buchi neri e delle loro proprietà fisiche. L’Event Horizon Telescope continua a rivelare nuovi dettagli sulle strutture astrofisiche più estreme dell’universo, aprendo nuove prospettive per la ricerca scientifica e l’astronomia.
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