Il decesso di Alexei Navalny, l’ex dissidente, in un carcere in Siberia lo scorso 16 febbraio è stato oggetto di controversie. Il capo dei Servizi segreti esteri russi (SVR), Sergei Naryshkin, ha affermato che Navalny è morto per cause naturali. Tuttavia, un gruppo di 43 Paesi, tra cui i 27 Stati dell’Unione Europea e altre nazioni come gli Stati Uniti, l’Ucraina, il Canada e il Regno Unito, ha chiesto a Mosca di consentire un’indagine internazionale “indipendente e trasparente” sulla morte del dissidente. Questa richiesta è stata estesa anche alle Nazioni Unite.
La versione dei Servizi Segreti Russi
Nel corso di un’intervista televisiva con il propagandista Solovyov, il direttore del SVR, Sergei Naryshkin, ha affermato che Navalny è morto per cause naturali. Questa versione contrasta con le affermazioni dei Paesi che chiedono una chiara indagine internazionale sulla morte del dissidente. La richiesta di un’indagine indipendente è sostenuta da importanti nazioni come gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Canada e il Regno Unito, oltre ad altri Paesi.
La richiesta di un’indagine internazionale
I 27 Stati dell’Unione Europea e altri 16 Paesi, tra cui Canada, Usa, e Regno Unito, hanno chiesto alle Nazioni Unite di avviare un’indagine internazionale “indipendente e trasparente” sulla morte di Navalny. Questa richiesta è giunta dopo le dichiarazioni contrastanti dei Servizi Segreti Russi che sostengono una morte naturale, mentre molte nazioni insistono sul fatto che Navalny sia stato ucciso. L’obiettivo di questa richiesta è quello di fare chiarezza sulla morte del dissidente e di assicurarsi che venga fatta giustizia.