Il paradosso di Hawking, secondo il quale i buchi neri “perdono” radiazioni, è un problema che i fisici hanno tentato di risolvere per ben cinquant’anni. E finalmente, sembra esserci una svolta. Un team di ricercatori dell’Università di Harvard ha recentemente annunciato di aver trovato una possibile soluzione a questo enigma che coinvolge i principi della meccanica quantistica e la teoria della gravità. La scoperta è avvenuta nel cosiddetto Event Horizon Telescope, una rete internazionale di telescopi che ha catturato l’immagine del buco nero al centro della galassia M87 l’anno scorso. I ricercatori hanno utilizzato i dati ottenuti da questa immagine per creare un modello matematico che potrebbe spiegare come i buchi neri emettono radiazioni e alla fine si evaporano nel tempo.
La scoperta nel dettaglio
La scoperta si basa su una possibile connessione tra la meccanica quantistica e la teoria della gravità. Secondo i ricercatori, le particelle che cadono all’interno di un buco nero possono sperimentare un’interazione quantistica che cambia la loro natura. Ciò significa che invece di entrare nell’abisso del buco nero, alcune particelle potrebbero rimbalzare sull’orizzonte degli eventi e attraversare la superficie senza entrarci. Questo processo creerebbe una sorta di effetto “bagliore” intorno al buco nero, che potrebbe essere rilevato dagli osservatori esterni come radiazioni. Così, da un punto di vista esterno, sembrerebbe che il buco nero stia “perdendo” radiazioni.
Implicazioni e importanza
La scoperta di una possibile risposta al paradosso di Hawking è uno dei progressi più significativi nel campo della fisica teorica degli ultimi anni. Se questa teoria verrà confermata dai futuri esperimenti, avremmo una comprensione più profonda di come i buchi neri si comportano e come si sviluppa l’interazione tra meccanica quantistica e gravità. Ciò potrebbe aprire le porte a nuove scoperte nella fisica delle particelle, nella teoria delle stringhe e nell’origine dell’universo stesso. Inoltre, potrebbe avere importanti implicazioni per la nostra comprensione del cosmo e del ruolo dei buchi neri nella formazione e nell’evoluzione delle galassie.
Sommario delle scoperte:
Fonte: Bloomberg Tech