ROMA – È stata inaugurata lo scorso 12 marzo presso la sede della OHB System AG di Oberpfaffenhofen, in Germania, una struttura di montaggio destinata alla realizzazione del satellite PLATO (Planetary Transits and Oscillations of stars) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il satellite PLATO, realizzato in collaborazione con il National Institute for Astrophysics (INAF) italiano, sarà lanciato nello spazio nel 2026 e avrà il compito di cercare esopianeti e studiare le loro caratteristiche atmosferiche e strutturali. Questo importante evento sottolinea l’impegno dell’Italia nella ricerca spaziale e la sua partecipazione attiva alle missioni dell’ESA.
La struttura di montaggio presso OHB System AG
La struttura di montaggio inaugurata presso la sede di OHB System AG rappresenta un passo significativo nella realizzazione del satellite PLATO. Questa struttura di produzione, con una superficie di 6.500 metri quadrati, ospiterà gli strumenti e i componenti necessari per assemblare il satellite. Sarà in grado di gestire diverse fasi del processo di produzione, inclusa la preparazione dei componenti, l’assemblaggio e l’integrazione dei moduli, fino alla consegna del satellite completo.
Il ruolo del satellite PLATO
Il satellite PLATO avrà il compito di identificare esopianeti, ossia pianeti che orbitano attorno ad altre stelle al di fuori del nostro sistema solare. Utilizzando la tecnica del transito, PLATO rileverà le variazioni di luminosità delle stelle quando un pianeta transita davanti ad esse, permettendo di individuare i pianeti e studiarne le caratteristiche. Inoltre, il satellite sarà in grado di analizzare le atmosfere e la struttura interna di questi esopianeti, fornendo importanti informazioni sulla loro composizione chimica, sulla presenza di acqua o altre molecole esplorative, e su eventuali condizioni adatte alla vita.
L’importanza della partecipazione italiana
La partecipazione dell’Italia alla missione PLATO riveste un ruolo cruciale. L’INAF italiano ha contribuito con la progettazione e la costruzione della fotocamera a bordo di PLATO, denominata PanCam, che consentirà la ricerca e l’analisi di esopianeti. L’INAF ha inoltre fornito l’esperienza e le competenze necessarie per lo sviluppo di algoritmi avanzati e programmi informatici per l’analisi dei dati raccolti da PLATO. Questa partecipazione testimonia l’eccellenza della ricerca italiana nel campo dell’astronomia e conferma il ruolo di leadership dell’Italia nell’ambito delle missioni spaziali dell’ESA.
Fonte: National Institute for Astrophysics (INAF)