Oggi, secondo quanto riportato da RaiNews, il Comitato pari opportunità ha lanciato un appello al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura affinché venga avviata un’indagine sul caso del delitto di Silandro. In questo contesto, l’Alto Adige di oggi in apertura titola “Celine, il caso davanti al Csm”. Con questo si sottolinea la sfida proprio al Csm per indagare sulla morte di Celine, avvenuta nel 2023.
Quali sono le richieste esplicite fatte dal Comitato per Parità al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura?
Il caso del delitto di Silandro è una tragedia che ha scosso la provincia di Bolzano. Celine, 16 anni, è stata trovata morta nel 2023 in un parco conservato, vittima di una violenza sessuale. Tuttavia, a causa della mancanza di prove, non è mai stata stilata alcuna inchiesta ufficiale. Oggi, il Comitato pari opportunità ha lanciato una petizione al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura affinché venga aperta un’indagine ad hoc. Ricordiamo che il Comitato chiede esplicitamente che venga rimossa la prescrizione sull’omicidio, in modo che le circostanze del caso possano finalmente essere chiarite. Inoltre, il Comitato spera che nell’inchiesta venga data la massima priorità alla responsabilizzazione dei giovani e che si abbiano in considerazione le possibili ripercussioni sul tema della parità di genere e sugli abusi contro le donne. Con questo sperano che il processo possa abbracciare anche gli aspetti più generali del delitto, offrendo anche spunti di riflessione e occasioni per i ragazzi di prendere coscienza di questo scandalo. È un appello significativo a cui il Csm deve rispondere.
Qual è l’ultimo sviluppo nel caso del delitto di Silandro?
L’ultimo sviluppo nel caso del delitto di Silandro è l’appello al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura lanciato dal Comitato per Parità in relazione alla morte deve anni fa della giovane Celine. In particolare, la petizione è stata lanciata dal Comitato affinché venga avviata un’indagine mirata al recepimento degli elementi utili a ricostruire la dinamica del tragico avvenimento.
Si richiede, quindi, un’azione che porti alla luce novità e verità e alla possibile soluzione del caso. A sostegno della petizione, si richiede inoltre che siano messe in atto tutte le azioni necessarie per assicurare alla famiglia di Celine i riconoscimenti e la giustizia che si merita.
Celine ha perso la vita in circostanze misteriose e, anche se alcune ipotesi sono state fatte, non è ancora emersa la verità. Si pensa che la ragazza, che aveva 17 anni, possa essere vittima di un crimine di natura maschilista, per questo motivo si chiede al Csm di verificare attentamente tutti gli elementi a disposizione in modo da individuare eventuali responsabilità ed emettere provvedimenti opportuni.
Il Comitato per Parità è un movimento spontaneo e indipendente che mira a promuovere, difendere e tutelare la parità di genere e la giustizia sociale in tutte le sue declinazioni, ed è per questo che si è fatto promotore della petizione.
Al momento non si conoscono le risposte che il Csm fornirà alla sfida, ma c’è un generale clima di attesa e speranza intorno al caso di Silandro. La petizione ha catturato l’attenzione della comunità, che attende con ansia di conoscere novità e sviluppi. Si attende che il Csm intraprenda le necessarie analisi per giungere ad una soluzione ed assicurare la dovuta giustizia a Celine e alla sua famiglia.
Cosa prevede esattamente la petizione lanciata dal Comitato per Parità?
Cosa prevede esattamente la petizione lanciata dal Comitato per Parità? Il Comitato Per Parità è stato molto chiaro nelle proprie richieste e chiede che venga avviata un’indagine urgente sul caso di Celine. La petizione riporta che ritiene siano stati violati i diritti e le opportunità per accedere alla giustizia nell’indagine sulla sua scomparsa e morte. Chiede inoltre la riapertura delle indagini sul caso e l’apertura di un nuovo fascicolo nell’ambito della Procura della Repubblica di Bolzano. Inoltre, l’organizzazione chiede che l’indagine venga condotta con una “struttura corretta e inclusiva” destinata a valutare tutte le eventuali violazioni dei diritti. La petizione richiede anche una “risposta responsabile” che garantisca l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.