La battaglia per l’orso in Trentino assume una nuova dimensione. Ignoti, l’altra notte, hanno reciso 80 viti di un’azienda vinicola a Brentino Belluno, nel Veronese, di proprietà di alcuni cugini del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. L’atto vandalico è stato probabilmente compiuto come rappresaglia nei confronti del presidente, noto per il suo sostegno alla caccia agli orsi nella regione. La distruzione del vigneto rappresenta un danno economico di circa 60.000 euro e ha destato notevole preoccupazione tra i politici, gli ambientalisti e il sindacato. L’azione è stata condannata da diverse organizzazioni, che temono che il terrorismo animalista stia assumendo una dimensione sempre più pericolosa.
Blitz degli animalisti contro l’azienda vinicola
La notte del 12 aprile, un gruppo di animalisti ha compiuto un blitz nell’azienda agricola di Brentino Belluno, distruggendo un centinaio di viti. Questo atto vandalico è stato eseguito come forma di protesta contro il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, noto per il suo appoggio alla caccia agli orsi nella regione. La distruzione delle viti rappresenta un danno economico significativo per la famiglia proprietaria dell’azienda vinicola, che si aggira intorno ai 60.000 euro. Questo evento ha suscitato una forte reazione da parte di politici, ambientalisti e sindacalisti, che condannano l’azione come un atto di terrorismo animalista. L’episodio porta avanti il dibattito sul conflitto tra la protezione della fauna selvatica e le attività umane nella regione.
Reazioni e solidarietà bipartisan
Dopo il vandalismo subito dall’azienda vinicola di Brentino Belluno, sono state molte le reazioni di solidarietà e condanna nei confronti degli atti di violenza. Organizzazioni come il Wwf Trentino, Lipu Trento e Lav del Trentino hanno espresso la loro indignazione e offerto il loro sostegno alla famiglia proprietaria del vigneto. Allo stesso tempo, politici di diverse fazioni hanno espresso la loro solidarietà al presidente della Provincia autonoma di Trento e alla sua famiglia. Anche il sindacato ha condannato l’azione, esprimendo preoccupazione per la crescente escalation del terrorismo animalista nella regione. Questo episodio mette in luce la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela della fauna selvatica e le attività umane, promuovendo un dialogo costruttivo tra tutte le parti interessate.
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ha dichiarato il Wwf Trentino.
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