A Monterotondo, in provincia di Roma, non è l’Epifania a portare via le festività natalizie, bensì la ricorrenza di Sant’Antonio Abate. Questa tradizione sentitissima, diventata ormai un caposaldo del calendario locale, si svolge ogni anno il 17 gennaio, durante il periodo del carnevale.
La storia di Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio Abate, noto anche come Anthony the Great, è considerato il padre del monachesimo cristiano. Vissuto nel III secolo, fu un eremita egiziano che scelse una vita di devozione e rinuncia ai beni materiali. La sua figura è associata alla protezione degli animali domestici, in particolare dei maiali, motivo per cui è spesso rappresentato con questi animali al suo fianco.
La celebrazione a Monterotondo
A Monterotondo, la ricorrenza di Sant’Antonio Abate è una festa molto attesa dalla comunità locale. Le celebrazioni iniziano in mattinata con la Santa Messa, seguita dalla tradizionale benedizione degli animali. I contadini portano i loro maiali, insieme ad altre specie, nella piazza principale del paese per ricevere la benedizione del santo e per chiedere la protezione e il buon auspicio per l’anno a venire.
La tradizione del fuoco
Una delle caratteristiche principali di questa celebrazione è la tradizione del fuoco. Dopo la benedizione degli animali, viene acceso un grande falò in onore del santo. I partecipanti si radunano intorno al fuoco per scaldarsi e condividere un momento di convivialità, mentre allegramente canta e balla si svolgono attività di intrattenimento e bancarelle gastronomiche offrono specialità locali.
Importanza e valore culturale
La ricorrenza di Sant’Antonio Abate a Monterotondo riveste un’importanza particolare per la comunità locale. Questa festa non solo testimonia l’antica religiosità e devozione del paese, ma rappresenta anche un momento di aggregazione sociale, in cui le persone si riuniscono per celebrare le proprie tradizioni e condividere la propria identità culturale. Inoltre, il legame con il periodo del carnevale aggiunge un ulteriore significato alla festa, anticipando le festività che porteranno alla Quaresima.
Secondo la tradizione popolare, la benedizione degli animali di Sant’Antonio Abate può portare fortuna e prosperità agli allevatori, proteggendo il bestiame dai pericoli e dalle malattie durante l’anno.