Il sindacato: “Nelle trincee ci vanno gli operatori dell’amministrazione Penitenziaria che pagano difficoltà derivanti da anni di…,Durante la rivolta è rimasto ferito anche un agente della polizia penitenziaria che ha riportato traumi giudicati guaribili in quindici…,I disordini all’interno della casa circondariale sono terminati dopo l’irruzione delle fiamme azzurre nel braccio di detenzione maschile.,Il Gip del Tribunale di Agrigento Iacopo Mazzullo ha convalidato gli arresti dei nove detenuti, originari di Catania e Siracusa,…,Una cinquantina di reclusi armati di bastoni, acqua e olio bollente ha protestato per le precarie condizioni di detenzione.,I detenuti, in particolare, dopo avere preso possesso di un’ala del carcere, avrebbero riscaldato l’olio col pentolino e minacciato i…,Decine di detenuti hanno minacciato i poliziotti penitenziari con bastoni, acqua e olio bollente per protestare contro il freddo all’interno…,AGRIGENTO – La polizia penitenziaria del carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento è intervenuta per riportare la calma fra i circa 50…,Emergono ancora ulteriori particolari relativi alla rivolta scoppiata nel carcere di Agrigento nella serata di martedì. I protagonisti della…,Una cinquantina di detenuti, alcuni dei quali armati di bastoni, altri con in mano contenitori contenenti olio ed acqua calda, ha messo in…
Rivolta nel carcere di Agrigento: I detenuti protestano per le precarie condizioni di detenzione
Nella serata di martedì, un gruppo di detenuti al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento ha organizzato una rivolta per protestare contro le precarie condizioni di detenzione. Circa cinquanta prigionieri, alcuni armati di bastoni e altri con contenitori contenenti olio bollente e acqua calda, hanno preso possesso di un’ala del carcere e hanno minacciato i poliziotti penitenziari presenti con violenza fisica e verbale. L’obiettivo principale della loro protesta era denunciare il freddo all’interno della struttura e le difficoltà dovute a anni di negligenza da parte dell’amministrazione penitenziaria. Durante la rivolta, un agente della polizia penitenziaria è rimasto ferito riportando traumi considerati guaribili in quindici giorni. L’intervento della polizia penitenziaria è stato necessario per riportare la calma all’interno del carcere. Il Gip del Tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha convalidato gli arresti dei nove detenuti, originari di Catania e Siracusa, coinvolti nella rivolta.
Ulteriori particolari sulla rivolta nel carcere di Agrigento
Emergono ulteriori dettagli sulla rivolta scoppiata nel carcere di Agrigento. Si è appreso che i disordini sono terminati dopo l’intervento delle forze dell’ordine che sono entrate nel braccio di detenzione maschile con sirene e lampeggianti, mettendo fine alla protesta dei detenuti. Secondo fonti sindacali, i prigionieri avevano riscaldato l’olio con un pentolino e minacciavano i poliziotti penitenziari con bastoni, acqua e olio bollente. La polizia penitenziaria ha riportato che la rivolta è stata causata dalla difficile situazione in cui versano le prigioni in Italia, con i detenuti che lamentano le condizioni di detenzione precarie e il freddo all’interno delle celle. La rivolta ha evidenziato le sfide che gli operatori dell’amministrazione penitenziaria affrontano quotidianamente nelle trincee delle carceri italiane.
- Una cinquantina di detenuti al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento ha organizzato una rivolta per protestare contro le precarie condizioni di detenzione.
- I prigionieri minacciavano i poliziotti penitenziari con bastoni, acqua e olio bollente.
- L’obiettivo della protesta era denunciare il freddo all’interno del carcere e le difficoltà dovute a anni di negligenza da parte dell’amministrazione penitenziaria.
- Un agente della polizia penitenziaria è rimasto ferito durante la rivolta, riportando traumi considerati guaribili in quindici giorni.
- Il Gip del Tribunale di Agrigento ha convalidato gli arresti di nove detenuti coinvolti nella rivolta.
- La rivolta ha evidenziato le sfide che gli operatori dell’amministrazione penitenziaria affrontano quotidianamente.