Un uomo è morto nella città di Chieti dopo che i Carabinieri hanno usato un taser per fermare l’individuo. La notizia, proveniente da La Repubblica, è che la vicenda è successa a San Giovanni Teatino ed il fascicolo è aperto per omicidio colposo. Pare che la richiesta di intervento sia arrivata da alcuni passanti che hanno notato la scena.
Quali erano i motivi per cui i Carabinieri hanno deciso di usare un taser per fermare l’uomo?
Il fatto è accaduto quando i Carabinieri sono stati chiamati a intervenire per un presunto stato di alterazione mentale della vittima. Una volta sul posto, hanno constatato che l’uomo, un 35enne non identificato, si comportava in modo alterato. A causa della sua resistenza, i Carabinieri hanno optato per usare il taser per cercare di fermare l’uomo. Tuttavia, poco dopo l’uomo è svenuto e non ha più ripreso conoscenza. Un’ambulanza è stata chiamata, ma le manovre di rianimazione sono risultate inutili.
Secondo le autorità coinvolte, i Carabinieri non intendevano fermare l’uomo con violenza, ma hanno sentito di non avere altra scelta dopo che lui ha mostrato resistenza all’arresto. L’uso del taser è stato considerato come l’opzione acosto meno rischiosa per forzare il 35enne a fermarsi e acconsentire all’arresto. Tuttavia, l’esito fatale è stato una sorpresa per tutti coloro che erano presenti. Ora la Procura di Chieti sta indagando sull’incidente per determinare se c’erano altre alternative al suo arresto e se qualcuno potrebbe essere ritenuto responsabile per la sua morte.
Ci sono testimoni dell’incidente che possono raccontare come esso si sia sviluppato?
Secondo quanto ricostruito inizialmente, l’uomo era in stato di agitazione quando i Carabinieri sono intervenuti. Pare che avessero implorato l’uomo di arrendersi senza ascoltarli. A quel punto, hanno ritenuto necessario l’utilizzo del taser per sovrastarlo ed è stato in quel momento che l’uomo è morto.
Mentre il procuratore Antonio De Bernardo è incaricato dell’indagine per accertare le cause esatte della morte, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’autopsia e le esecuzioni di alcune perizie sul cadavere. La Sala Operativa dei Carabinieri di Chieti ha anche fornito informazioni sulla vicenda ed ha dichiarato che un automedico aveva fornito soccorso all’uomo subito dopo lo sparo del taser.
Inoltre, la Sala Operativa ha rilasciato un comunicato stampa nel quale si precisa che a seguito di intervento della Polizia doveva essere portata più attenizone sulla salute dell’uomo e che i Carabinieri si erano mossi nella massima cautela possibile.
Ci sono testimoni dell’incidente che possono raccontare come esso si sia sviluppato? Secondo quanto si apprende, erano presenti almeno sei testimoni all’episodio. Una delle persone presenti, che è anche uno dei testimoni chiave dell’accaduto, ha dichiarato di aver notato un certo cambiamento nell’atteggiamento dell’uomo prima che i Carabinieri intervenissero.
Inoltre c’è chi ha visto i Carabinieri prima di sparare il taser, raccontando di come l’uomo fosse particolarmente agitato e di come loro abbiano fatto tutto il possibile per farlo calmare senza risultato. Un altro testimone ha riferito di come i Carabinieri abbiano usato il taser in modo controllato, prendendo le misure necessarie per evitare di farlo del male.
La famiglia dell’uomo deceduto sta portando avanti procedimenti civili e penali nei confronti dei Carabinieri e di chi potrebbe essere stato responsabile dell’incidente. La magistratura sta cercando di accertare la precisa dinamica dell’incidente e di capire la causa del decesso.
Quale era il precedente stato di salute dell’uomo? Aveva una storia medica di problemi di salute che potrebbe aver contribuito al decesso?
Il 35enne, che è stato fermato, aveva una pregressa storia medica di problemi di salute. Secondo quanto trapelato, non è ancora chiaro se questa condizione poteva aver contribuito al decesso dell’uomo. L’episodio è stato confermato da un comunicato della Procura della Repubblica di Chieti che ha anche aggiunto come i Carabinieri presenti all’incidente ‘abbiano escluso qualsiasi condizione e eventualità di patologia cardiaca o precedente stato di salute deteriorato’. L’analisi dell’autopsia è ancora in corso e i risultati verranno resi noti nelle prossime settimane.