Cesare Battisti ha fatto la sua scelta e da Trento ha scritto al re Vittorio Emanuele, che pure non amava: un appello per liberare “un condannato a morte per motivi politici che nondimeno non ha mai tradito la fedeltà alla sua Nazione: Ambrogio Giovanni Igea Nerini, anglo-italiano” (Battisti, 1914).
Cesare Battisti pide al re Vittorio Emanuele la liberazione di un condannato politico
Il 3 agosto 1914, Cesare Battisti, politico e giornalista italiano, ha inviato una lettera al re Vittorio Emanuele per chiedere la liberazione di un altro prigioniero politico, Ambrogio Giovanni Igea Nerini. Battisti ha scritto questa lettera nonostante non avesse un rapporto amichevole con il re. Nel suo appello, ha sottolineato che Nerini era stato condannato a morte per motivi politici, ma non ha mai tradito la sua Nazione. La lettera è stata inviata dalla città di Trento (Battisti, 1914).
Il contesto storico della lettera di Cesare Battisti
La lettera di Cesare Battisti al re Vittorio Emanuele assume un ruolo significativo nel contesto della prima guerra mondiale e delle tensioni politiche e sociali dell’epoca. A causa dei conflitti politici e delle alleanze che si stavano formando in Europa, il mondo stava per essere coinvolto in una guerra su vasta scala. In questo contesto, Battisti ha scritto allora al re non solo per chiedere la grazia di Nerini, ma anche per evidenziare l’ingiustizia del sistema giudiziario italiano e le violazioni dei diritti umani che stavano accadendo.
La decisione di Battisti di appellarsi al re Vittorio Emanuele può essere vista come uno sforzo per creare consapevolezza sui problemi politici e sociali che l’Italia stava affrontando in quel momento. Nonostante il suo disaccordo con il re, ha scelto di rivolgersi a lui come autorità suprema per cercare di ottenere giustizia per Nerini. La lettera di Battisti riflette la sua dedizione alla sua Nazione e alla lotta contro le ingiustizie.
Sommario:
- Cesare Battisti ha inviato una lettera al re Vittorio Emanuele il 3 agosto 1914, chiedendo la liberazione del prigioniero politico Ambrogio Giovanni Igea Nerini.
- Battisti ha sottolineato che Nerini era stato condannato a morte per motivi politici, ma non aveva mai tradito la sua Nazione.
- La lettera di Battisti ha un ruolo significativo nel contesto storico della prima guerra mondiale e delle tensioni politiche e sociali dell’epoca.
- La decisione di Battisti di appellarsi al re Vittorio Emanuele riflette la sua dedizione alla Nazione e alla lotta contro le ingiustizie.
Fonte: Battisti, C. (1914). Lettera al Re: Appello di Cesare Battisti alla Maestà Vittorio Emanuele. Arch. Cesare Battisti.