Un collaboratore di Alexei Navalny, il dissidente russo, è stato aggredito nella capitale della Lituania. L’aggressore ha sfondato il finestrino della sua auto e gli ha spruzzato gas lacrimogeno negli occhi. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha affermato che non possono commentare ciò che sta succedendo in Lituania. Questo incidente avviene in un contesto di crescente tensione tra Navalny e il governo russo, con molti osservatori che sospettano un coinvolgimento delle autorità russe nell’aggressione.
Il contesto di tensione
Alexei Navalny è un noto oppositore del presidente russo Vladimir Putin e ha subito vari attacchi e persecuzioni da parte delle autorità russe nel corso degli anni. Navalny è stato avvelenato con un agente nervino nel 2020 e si è ripreso dopo un periodo di riabilitazione in Germania.
Le elezioni presidenziali russe sono programmate per iniziare domani e Navalny ha esortato l’Occidente a non abbandonare Kiev, il che indica il suo sostegno all’Ucraina in conflitto con la Russia. Questo potrebbe aver contribuito all’aggressione contro il suo collaboratore.
Si ritiene che l’aggressore sia stato assoldato per il suo scopo e sia un ex atleta, spesso pugile o lottatore a riposo. Questi individui vengono chiamati “sportiki” e vengono reclutati tramite Telegram per compiere azioni punitive contro gli oppositori del governo.
La reazione della Lituania
I funzionari lituani hanno condannato l’aggressione e hanno affermato che i loro servizi devono proteggere Navalny e i suoi collaboratori. Tuttavia, alcuni esperti hanno messo in dubbio la capacità della Lituania di garantire la sicurezza di Navalny e dei suoi sostenitori, poiché si tratta di un piccolo paese che potrebbe essere facilmente influenzato dalla Russia.
“È l’inizio del grande terrore di un piccolo dittatore”, ha affermato Grozev, un esperto di diritti umani, in riferimento al presidente Putin.