A partire dal 2023, i soggetti ISA e i forfetari saranno soggetti ad una maggiorazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Secondo quanto riportato da Eutekne.info, tale maggiorazione sarà parametrata in base a quanto eventualmente versato ogni giorno successivo al 20 luglio. Per quanto riguarda l’Imposta sul Reddito delle Persona Fisiche (IRPEF), non ci sono novità in vista.
Quali sono i nuovi tetti IVA previsti per il 2023?
Tuttavia, quanto alle novità per il 2023 riguardanti l’IVA, genereranno un aumento dei tetti di base per queste persone. Il primo tasso IVA previsto nel 2023 è del 30%, rispetto all’attuale aliquota del 22%. Tale aliquota si applicherà ai beni e servizi soggetti all’imposta, per una base imponibile fino a 15.000 euro.
Dai 15.000 ai 40.000 euro, invece, si applicherà la seconda aliquota, che equivale al 35%. In seguito, per base imponibili pari o superiori a 40.000 euro, si applicherà la terza aliquota IVA, del 40%. Trattandosi di un calcolo di tipo cumulativo, per tanto l’imposta sarà applicata in questa proporzione ai primi 40.000 euro, mentre per la parte rimanente fino ai 15.000 euro, si applicerà la prima aliquota.
Altro aspetto del aumento delle aliquote IVA prevede un aumento del tasso minimo delle imposte che le persone che non sono soggette ad ISA dovranno corrispondere al Fisco. Attualmente la quota minima è pari a 4.700 euro, ma con l’introduzione delle misure previste per il 2023, tale tasso aumenterà a 60.000 euro. Tali modalità di pagamento saranno applicabili a tutti i contribuenti soggetti all’IRPF, tranne ai soggetti ISA.
Inoltre, è stato reso noto che i soggetti erogatori di servizi finanziari nonché tutti quelli soggetti ai controlli fiscali, dovranno essere posti in regola con le modalità di adempimento desiderato dall’Agenzia delle Entrate prima di poter legalmente rendersi garanti della più recente modulazione del sistema fiscale.
In conclusione, quanto all’IVA per il 2023, sono stati introdotti nuovi tetti per i soggetti ISA e forfetari, al fine di adeguarli al corretto sistema tributario. I tetti introdotti per l’IVA sono tre, con un prelievo variabile in base al reddito imponibile. Al tempo stesso, ci sarà un aumento del tasso minimo obbligatorio per l’IRPEF da 4.700 euro a 60.000 euro. Si prevede, inoltre, che i contribuenti saranno tenuti ad adeguarsi alle modalità di pagamento volute dall’Agenzia delle Entrate entro un determinato termine.
Come cambieranno le aliquote IVA in base alla maggiorazione?
In seguito alla maggiorazione ed ai relativi adempimenti IVA previsti per il prossimo 2023, l’aliquota IVA del 22%, applicata ai soggetti ISA e ai forfetari, salirà al 24%. Dal campo dell’IVA sarà escluso il regime generale dei contribuenti minimi, che dovrà applicare la normale aliquota del 10%.
Ne deriverà dunque un aumento dei costi di acquisto di beni o servizi ottenuti da soggetti ISA e forfetari. Per contrastare questa possibile impennata dei costi di produzione, previsto che i soggetti IVA tengano conto dell’eventuale maggiorazione di aliquota imposta al 2023 ed adottino adeguate strategie per contenerli.
Per i soggetti ISA, il ministero dell’Economia ha reso nota la possibilità che possano sottoscrivere una rateizzazione dell’eventuale maggiorazione degli importi IVA dal 20 luglio al 2023. Possono comunque decidere di applicare un’aliquota accresciuta in tempo reale. In quest’ultimo caso, non sarà più possibile richiedere la rateizzazione prevista.
Per i forfetari, invece, non è prevista alcuna possibilità di rateizzazione dei pagamenti. Il sospetto è che l’adeguamento degli importi IVA possa intaccare la possibilità di beneficiare degli sgravi contributivi previsti dal forfait. A conferma di questa ipotesi, il ministero dell’Economia ha già dichiarato che, per fruire di tali sgravi contributivi, i contribuenti dovranno in ogni caso essere in regola con gli adempimenti IVA.
Come cambieranno le aliquote IVA in base alla maggiorazione? Dopo l’entrata in vigore della maggiorazione prevista dal 20 luglio, l’aliquota IVA per i soggetti ISA e forfetari salirà dal 22% al 24%. Per i contribuenti minimi, resterà invariata l’aliquota standard del 10%. Inoltre, specifiche aliquote saranno applicabili per i settori dell’alimentazione, dei libri, dei farmaci, del turismo e del settore culturale.
Esisteranno eccezioni a queste maggiorazioni IVA per i forfetari?
Tuttavia, esisteranno alcune eccezioni a queste maggiorazioni IVA per i forfetari: i soggetti ISA e i soggetti forfetari potranno beneficiare di una riduzione dell’IVA fino al 50%, a condizione che una parte significativa del reddito provenga direttamente da lavoro autonomo o da piccole attività. La detrazione non potrà superare i 2.500 euro al mese.