Yulia Navalnaya, la vedova del defunto dissidente Aleksej Navalny, ha invitato i cittadini russi a recarsi alle urne il 17 marzo alle 12 come forma di protesta contro il governo di Vladimir Putin. Questo appello è stato lanciato durante un’intervista in cui Yulia ha dichiarato che Putin non sarà mai il presidente legittimo né per il popolo russo né per il mondo intero. Questa iniziativa fa parte di una serie di azioni promosse dalla moglie di Navalny per denunciare la situazione politica in Russia e chiedere la liberazione del marito, attualmente in carcere.
Le indicazioni di Navalny contro le elezioni di Putin
Aleksej Navalny, prima della sua morte, aveva espresso chiaramente le sue critiche nei confronti delle politiche del governo di Putin e aveva invitato i cittadini a boicottare le elezioni. Aveva sottolineato che in Russia non c’è una vera competizione politica e che il sistema è manipolato a vantaggio del presidente in carica. La sua moglie, Yulia, continua a portare avanti queste indicazioni e ha deciso di organizzare una forma di protesta pacifica, invitando i russi a riflettere sulle elezioni e a fare sentire la loro voce alle urne il 17 marzo alle 12.
La campagna per la liberazione di Navalny
Dalla città di Londra, dove attualmente risiede per motivi di sicurezza, Yulia Navalnaya ha avviato una campagna per la liberazione del marito. Questa campagna mira a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sulla situazione politica in Russia e chiede alle autorità russe di rilasciare Navalny e garantirne la sicurezza. Yulia ha richiesto anche l’intervento dell’Unione Europea affinché indaghi sui flussi di denaro che circolano in Russia e sulle violazioni dei diritti umani commesse dal governo di Putin.
L’intervento di Yulia al Parlamento Europeo
In un discorso tenuto davanti al Parlamento Europeo a Strasburgo a 12 giorni dalla morte di Navalny, Yulia Navalnaya ha rinnovato il suo appello per una indagine internazionale sulla situazione in Russia. Ha invitato l’Unione Europea a prendere posizione e a non accettare come legittimo il governo di Putin. Yulia ha sottolineato che suo marito ha perso la vita per difendere la libertà e i diritti democratici in Russia e che non si fermerà nella sua lotta per la verità e la giustizia.
“Pensavo che nei 12 giorni trascorsi dalla morte di Alexei avrei avuto il tempo di preparare questo discorso. Ma prima abbiamo passato una settimana da incubo. La notte del 5 marzo è stato commesso un crimine atroce e nessuno si è preso la colpa. Ma io non sono qui per cercare colpevoli. Sono qui per dire che la Russia e il suo governo hanno ucciso mio marito, eppure mi hanno detto che non ho ragione.”
I cittadini russi rispondono all’appello
- Yulia Navalnaya ha invitato i russi a recarsi alle urne il 17 marzo alle 12 come forma di protesta contro il governo di Putin
- Navalny aveva precedentemente invitato i cittadini a boicottare le elezioni, sostenendo che il sistema politico in Russia è manipolato
- La moglie di Navalny ha avviato una campagna per la sua liberazione, chiedendo anche un’indagine internazionale sulla situazione in Russia
- In un discorso al Parlamento Europeo, Yulia ha chiesto all’UE di non riconoscere il governo di Putin come legittimo
- La situazione politica in Russia continua a suscitare preoccupazioni a livello internazionale e a dividere l’opinione pubblica