L’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo è stato condannato a un anno e otto mesi mentre nel processo di primo grado era stato assolto. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila riguardo alla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola, avvenuta il 18 gennaio. Durante la telefonata alla Prefettura di Pescara, registrata per una durata di quasi quattro minuti, il fratello di uno dei dispersi aveva lanciato un appello di soccorso. Questo evento è stato il primo di tale entità registrato negli ultimi 150 anni, e sul posto sono intervenute squadre di soccorso provenienti da diverse parti d’Italia, incluso il Piemonte. La sentenza ha inflitto pene per un totale di 16 anni, con Fortunato Grasso condannato a cinque anni e Fausto Niccolo Paolo Cristiano a quattro anni.
Le condanne in appello
Nella tragedia dell’Hotel Rigopiano, la Corte d’Appello dell’Aquila ha condannato otto persone, tra cui l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Inizialmente assolto durante il processo di primo grado, Provolo è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere. La sentenza fa seguito a una telefonata di soccorso durata quasi quattro minuti, effettuata da uno dei dispersi alla Prefettura di Pescara poco prima che accadesse la tragedia. Questo evento, che ha avuto luogo il 18 gennaio, è stato il primo del genere registrato negli ultimi 150 anni. Squadre di soccorso provenienti da diverse regioni d’Italia, incluso il Piemonte, sono state mobilitate per intervenire. Oltre a Provolo, sono state inflitte condanne a Fortunato Grasso, Fausto Niccolo Paolo Cristiano e altri quattro imputati.
Le vittime del disastro
Nella tragedia dell’Hotel Rigopiano, una delle vittime è stata Paola Ferretti, che ha perso suo figlio. Paola ha espresso la sua indignazione affermando che l’Hotel Rigopiano avrebbe dovuto rimanere chiuso durante l’inverno. Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità di Farindola e ha portato all’apertura di un processo in cui erano presenti Antonella, la madre di Alessandro Riccetti, vittima dell’incidente, e l’avvocato Giovanni Ranalli. Quest’ultimo ha dichiarato la propria soddisfazione per le otto condanne inflitte in appello, ricordando che il poliziotto morto nell’hotel viveva a Osimo con sua moglie.
La sentenza della Corte d’Appello
La Corte d’Appello dell’Aquila ha emesso la sentenza per la tragedia dell’Hotel Rigopiano, infliggendo un totale di 16 anni di carcere ai condannati. Tra i trenta imputati, ventidue sono stati assolti, mentre i colpevoli includono l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo. La sentenza ha sollevato forti reazioni, con una persona che ha commentato che tutte le allerte valanga sono state ignorate e che questa sentenza segna la morte della prevenzione in Italia. La tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola ha posto in evidenza la necessità di un maggior impegno nella prevenzione di tali eventi.
- L’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere in appello, dopo essere stato assolto nel processo di primo grado.
- La tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola, avvenuta il 18 gennaio, ha avuto una telefonata di soccorso di quattro minuti alla Prefettura di Pescara.
- Squadre di soccorso provenienti da diverse parti d’Italia, tra cui il Piemonte, sono state mobilitate per intervenire.
- Paola Ferretti ha perso suo figlio nell’incidente e ha criticato il fatto che l’hotel fosse aperto durante l’inverno.
- Otto persone sono state condannate in appello per la tragedia, inclusi Provolo, Grasso, Cristiano e altri quattro imputati.
- La Corte d’Appello dell’Aquila ha inflitto un totale di 16 anni di carcere ai condannati, mentre ventidue imputati sono stati assolti.
- La sentenza ha generato reazioni negative, con una persona che lamenta l’ignoranza delle allerte valanghe e la mancanza di prevenzione in Italia.