Il 3 febbraio a Varese, durante un matrimonio, si è verificato un episodio controverso che ha scosso la comunità locale. Dopo la cerimonia, gli sposi hanno fatto un saluto romano dal balcone del Comune di Varese, seguito da diverse persone vestite in camicia nera che hanno risposto al gesto. Questo evento ha sollevato preoccupazioni riguardo la presenza di sentimenti neo-nazisti nella città e ha portato ad una mobilitazione antifascista organizzata dalle istituzioni locali per il 10 febbraio. Le principali organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno aderito a questa mobilitazione in segno di solidarietà e per condannare l’estremismo di destra.
La risposta antifascista di Varese
Il comune di Varese ha organizzato una mobilitazione antifascista in risposta all’evento del matrimonio neo-nazista e ai recenti fatti avvenuti ai giardini della città. La CGIL, CISL e UIL hanno partecipato all’iniziativa come segno di sostegno alla lotta contro il neo-nazismo e l’estremismo di destra. L’obiettivo di questa mobilitazione è di promuovere l’unità e la solidarietà tra la popolazione di Varese e condannare ogni forma di discriminazione e odio.
La controversia dei saluti romani
L’episodio dei saluti romani durante il matrimonio ha sollevato una serie di polemiche nella comunità di Varese. Alessandro Limido, il presidente dell’associazione “Do.Ra. Comunità Militante dei Dodici Raggi” di Varese, ha officiato il rito matrimoniale e fa parte di un gruppo neonazista. Questo gesto ha fatto emergere preoccupazioni riguardo alla presenza di sentimenti neo-nazisti nella città e ha portato molte persone a chiedere una risposta forte e decisa da parte delle istituzioni locali.
Associazione Nazionale Partigiani: “Nel condannare con fermezza quanto accaduto sabato, rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni locali affinché si impegnino attivamente nella lotta contro il neo-nazismo e l’estremismo di destra. È importante che la città si unisca per promuovere la pace, la solidarietà e i valori democratici che sono alla base della nostra società”.
Le nozze e la reazione del sindaco
Il matrimonio con i controversi saluti romani si è svolto il 3 febbraio e il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha espresso la sua profonda preoccupazione riguardo a quanto è accaduto. Ha sottolineato che il comportamento degli invitati è inaccettabile e non rappresenta i valori della città. Galimberti ha promesso che il Comune di Varese adotterà misure appropriate per affrontare l’estremismo di destra e garantire che eventi del genere non si ripetano in futuro.
- Matrimonio a Varese caratterizzato da saluti romani e risposta di gruppi neo-nazisti
- Organizzazione di una mobilitazione antifascista da parte del comune di Varese e adesione delle principali organizzazioni sindacali
- Polemiche sulla presenza di sentimenti neo-nazisti nella città
- Appello dell’Associazione Nazionale Partigiani a tutte le istituzioni locali per combattere il neo-nazismo
- Reazione ferma del sindaco di Varese, Davide Galimberti, e promessa di adottare misure appropriate