Secondo La Repubblica, Chiara Ferragni è stata multata dall’Autorità italiana per la Concorrenza. Le società riconducibili all’imprenditrice influencer sono state colpite da sanzioni. Balocco è stata sanzionata con 420 mila euro. L’Antitrust ha rilevato delle condotte che, secondo quanto riporta La Repubblica, erano contrarie alle norme della concorrenza.
Quali sono state le condotte contrarie alle norme della concorrenza commesse da Balocco?
L’Autorità italiana per la Concorrenza ha inflitto a Balocco una sanzione di 420 mila euro per aver commesso condotte contrarie alle norme della concorrenza. Il speciale Consiglio dell’Autorità, presieduto da Antonio Catricalà, ha quindi deciso di perseguire penalmente l’azienda di biscotti.
In particolare, l’Antitrust ha rilevato il venir meno del principio di libera concorrenza a causa della commercializzazione a prezzi di listino abnormemente elevati di tre prodotti di Balocco. Inoltre, l’azienda avrebbe restringere indebitamente le condizioni per l’ingresso nel mercato di nuovi competitor e dunque limitato la possibilità per il consumatore di scegliere tra diversi prodotti.
Oltre a Balocco, l’Autorità Antitrust ha inflitto delle sanzioni anche all’azienda di cioccolato Pandoro, riconducibile a Ferragni. L’entità della sanzione non è stata ancora comunicata, in quanto l’Autorità sta ancora prendendo in considerazione tutti gli elementi del procedimento.
Tuttavia, si presume che la sanzione richiesta sia simile a quella inflitta a Balocco. L’Antitrust ha fatto presente agli interessati le ragioni della sua decisione e la possibilità di presentare osservazioni contro la decisione raggiunta. Al momento non c’è stata alcuna reazione contenuta da’ parte di Ferragni o dei rappresentanti aziendali coinvolti.
Quali sono state le sanzioni inflitte alle società riconducibili a Chiara Ferragni, oltre a Balocco?
Oltre a Balocco, altre società riconducibili a Chiara Ferragni sono state sanzionate dall’Antitrust. La società di dolciumi Tamburi, in cui l’imprenditrice ha partecipazione economica, è stata multata con una sanzione di 550 mila euro. Anche il marchio di cioccolata “Pandoro by Ferragnez”, di cui la moglie di Fedez è proprietaria al 100%, è stato sanzionato con una multa di 10.000 euro. Inoltre, l’azienda lavanderia “Nicoletta quietude” a cui Ferragni è proprietaria al 50%, è stata sanzionata con una multa da 20.000 euro.
La sanzione inflitta alla Ferragni ha riguardato la violazione della disciplina sulla promozione dei prodotti nel Regolamento di pubblicità televisiva. Secondo l’Autorità, l’imprenditrice avrebbe utilizzato i propri profili social per promuovere prodotti di Balocco, senza rivelare al pubblico di essere sua proprietaria. Allo stesso modo, Ferragni avrebbe promosso prodotti di sua proprietà senza specificare che si trattava di pubblicità.
L’Autorità ritiene che gli annunci in studio e sui social media effettuati nell’ambito dell’iniziativa ‘Balocco in famiglia’, una campagna promozionale dei prodotti Balocco, abbiamo portato alla violazione delle norme della concorrenza. In particolare, secondo l’Antitrust, l’imprenditrice non ha fornito sufficienti informazioni sul suo conflitto d’interessi, confondendo così il pubblico e incoraggiando le vendite.
Infine, l’Autorità ha rilevato che Tamburi aveva praticato prezzi di acquisto inferiori a quelli di mercato, danneggiando così i propri concorrenti e creando una distorsione della concorrenza.
In sintesi, le sanzioni inflitte a Chiara Ferragni e ai suoi marchi hanno riguardato diverse condotte contrarie alle norme della concorrenza. Oltre alla sanzione di Balocco di 420 mila euro, l’Antitrust ha sanzionato anche Tamburi con 550 mila euro, “Pandoro by Ferragnez” con 10.000 euro e “Nicoletta Quietude” con 20.000 euro. Queste sanzioni sono state imposte in seguito alla violazione da parte dell’imprenditrice di diversi principi del Regolamento di pubblicità televisiva, promozione sui social media e pratiche di prezzo.
Come ha reagito Chiara Ferragni alla multa dell’Antitrust?
Chiara Ferragni ha reagito alla multa con disappunto. Ha affermato di non essere a conoscenza delle condotte che si dice siano state contrarie alle norme della concorrenza e di essere sempre stata rispettosa delle norme vigenti. La sua azienda conferma di continuare ad operare nel pieno rispetto della normativa italiana. Ha inoltre mostrato disponibilità a trovare soluzioni in linea con l’attività d’impresa. La multa ha sollevato alcune critiche sul caso che, stando a quanto riportano i media, verranno analizzati con più cura in seguito.