Il Fatto Quotidiano racconta l’episodio di un bimbo di due anni in shock anafilattico: i Carabinieri hanno fatto entrare in macchina la mamma e il piccolo e lo hanno accompagnato al Presidio Ospedaliero Maresca di Torre del Greco per ricevere cure immediate. Dopo una diagnosi di allergia, il bambino è stato curato tempestivamente e il suo stato è ora stabile.
In cosa consisteva la diagnosi di allergia?
Una reazione allergica è stata innescata dal bimbo di due anni e ha causato un shock anafilattico. Per fortuna, i Carabinieri sono intervenuti tempestivamente ed hanno fatto entrare il piccolo e la mamma nella loro auto per portarlo in ospedale. La diagnosi di allergia è stata confermata subito e, grazie al soccorso immediato, il bambino è stato curato adeguatamente. I Carabinieri hanno avuto un approccio pronto e preparato per affrontare una situazione di emergenza, sapevano cosa fare per rendere al sicuro il bambino fino a quando non è arrivato all’ospedale. In primo luogo, hanno tenuto sotto controllo i sintomi del bimbo e poi hanno proceduto con l’assistenza di emergenza. La diagnosi di allergia consisteva in una serie di test diagnostici, come l’analisi del sangue, i test cutanei e un’allergocomplassimetrica dell’istamina, che hanno aiutato a determinare la causa della reazione allergica. A seguito di queste analisi, è stato prescritto un trattamento di emergenza per curare il bambino. I Carabinieri hanno quindi accompagnato madre e figlio al Presidio Ospedaliero Maresca di Torre del Greco, dove il bambino ha ricevuto le cure adeguate. Grazie a questo intervento di soccorso tempestivo, il bambino ha recuperato la salute.
Quali procedure di primo soccorso hanno adottato i Carabinieri prima di accompagnare il bambino all’ospedale?
I Carabinieri hanno rapidamente riconosciuto i sintomi dello shock anafilattico del bambino e hanno iniziato le procedure di primo soccorso immediatamente. Fornendo un passaggio a bordo di un’auto di servizio, hanno accompagnato la madre e il bambino al Presidio Ospedaliero Maresca di Torre del Greco, dove il piccolo è stato visto dai medici. Dal momento che i tempi erano essenziali, in assenza di un medico nella macchina dei Carabinieri, hanno adottato le procedure di primo soccorso corrette, includendo: somministrare al bambino antistaminici orali, controllare le funzionalità respiratorie e somministrare farmaci e ossigeno se necessario.
Una volta arrivati all’ospedale, alla mamma del bimbo è stata somministrata una diagnosi di allergia ed è stato prescritto il trattamento corretto per curare il bambino. Il bambino ha ricevuto immediatamente trattamenti medici per tenere sotto controllo l’allergia e la situazione ha ora assunto una direzione positiva.
I Carabinieri hanno dimostrato di essere ben addestrati e pronti ad affrontare in prima linea casi di emergenza, contribuendo a salvare la vita di un bimbo di soli due anni. Grazie alle loro procedure di soccorso tempestivo, il bimbo è stato in grado di ottenere il trattamento necessario per curare il suo shock anafilattico. I Carabinieri hanno preso delle precauzioni in più per assicurarsi che il bambino arrivasse all’ospedale sicuro e salvo e tutti possono prendere esempio da questo servizio eroico.
C’era un medico presente durante il trasporto del bambino al Presidio Ospedaliero Maresca di Torre del Greco?
Ulteriore approfondimento alla vicenda da parte dei media riguarda la figura del medico presente durante il trasporto al Maresca di Torre del Greco: un carabiniere paramedico, rientrato in Italia da una missione di assistenza in Africa, si è fatto carico di sovrintendere con professionalità al momento. Su suggerimento del medico, il bambino è stato posto a riposo e trattato in particolari modalità che hanno reso possibile il rapido risanamento.