Secondo un’indagine di Affari Italiani a firma del giornalista Sigfrido Ranucci, è in corso un grande mistero sui quadri dell’eredità dell’ex presidente di Fiat Gianni Agnelli. L’esperto di storia dell’arte Tomaso Montanari sostiene che un dipinto dell’impressionista Claude Monet non rientrerebbe nel debito testamentario di Agnelli e, inoltre, un Balthus sarebbe stato intestato alla Fiat Chrysler Automobiles. Resta tuttora incerta la referenza di questi due quadri negli inventari.
Qual è la verità circa la presunta sparizione dei dipinti di Monet e Balthus?
È entrato nei dettagli un mistero che circonda l’eredità dell’ex Presidente di Fiat Gianni Agnelli. La notizia è emersa grazie ad un’indagine di Affari Italiani a firma del giornalista Sigfrido Ranucci, che sta esplorando se ci sono eventuali dipinti mancanti dal debito testamentario di Agnelli.
L’esperto di storia dell’arte Tomaso Montanari ha sostenuto che un dipinto dell’impressionista Claude Monet non fosse nel debito testamentario di Agnelli e un Balthus fosse stato intestato alla Fiat Chrysler Automobiles. La referenza di questi due quadri negli inventari rimane tutt’ora incerta, lasciando sospettare che questi due dipinti siano andati perduti in qualche modo.
A tal proposito, l’operazione di controllo congiunto dalla PERF (Polizia per la Tutela dei Beni Culturali) e l’Agenzia delle Entrate ha intrapreso nel mese di marzo 2019 un’indagine formale a casa di Gianni Agnelli nel governatorato del Piemonte per esaminare se ci sono mancanze di beni artistici.
Qual è la verità circa la presunta sparizione dei dipinti di Monet e Balthus? La risposta a questa domanda rimane ambigua. Ci sono alcuni indizi che sostengono che i dipinti siano stati venduti o stiano venendo ospitati in qualche galleria d’arte, ma gli investigatori non hanno trovato alcuna prova di questa presunta vendita. Ciò lascia supporre che il destino dei due dipinti sia ancora un mistero da svelare.
Quali sono i nomi dell’esperto di storia dell’arte e del giornalista che hanno presentato l’indagine?
L’esperto di storia dell’arte e promotore dell’indagine, Tomaso Montanari, ha evidenziato come il debito testamentario di Gianni Agnelli non abbia consentito il trasferimento degli ultimi due preziosi dipinti. Il collegamento tra questi quadri inediti e Fiat Chrysler Automobiles è stato stabilito dal giornalista Sigfrido Ranucci, inviato dell’inchiesta.
Attorno ai famosi dipinti è stato creato un vortice di curiosità, anche dopo che Montanari ha annunciato l’intenzione di trovare “magari un armadio, una stanza o un caveau” dove sarebbero conservati. Secondo diversi accertamenti investigativi, la cassaforte custodirebbe “una collezione di dipinti, gioielli e preziosi di valore artistico e architettonico, inclusi Monet e Balthus”.
Nonostante i tentativi di Autorità nazionali ed enti autorizzati, il mistero sui dipinti si protrae ancora. Il materiale documentario esaminato con l’ausilio di periti di storia dell’arte e di esperti in beni artistici e culturali ha consentito finora di raccogliere indizi ma non certezze sulla collocazione intrinseca di questi due preziosi pezzi.
Sia Montanari che Ranucci inizialmente erano pensosi in merito allo status experiens dei quadri Agnelli. Entrambi i professionisti hanno aggiunto al compito di ricerca e raccolta dati l’ipotesi che25 queste due opere e altre della cassaforte appartengano a personaggi istituzionali, con l’obiettivo di far luce sulla misteriosa sparizione degli stessi.
A questo punto è stato necessario revocare le ipotesi formulate da Montanari e comprovare la reale esistenza dei Monet e Balthus. Ma fino a oggi, le prospettive di Montanari e Ranucci sono state annihilate dall’oscurità che circonda la vera ubicazione di due pezzi di significativo valore artistico.
Per concludere, il mistero sui quadri di Agnelli è stato iniziato dal giornalista Sigfrido Ranucci e dall’esperto di storia dell’arte Tomaso Montanari. Entrambi i professionisti hanno intrapreso una ricerca che finora non ha fornito risultati esaustivi, e il mistero sul destino di Monet e Balthus continuerebbe a persistere.
La PERF (Polizia per la Tutela dei Beni Culturali) è coinvolta nell’indagine per la ricerca dei dipinti?
Ulteriori esami di indagine hanno rivelato che la Polizia Per La Tutela Dei Beni Culturali (PERF) è stata coinvolta nell’evidenziare i pezzi scomparsi. Tuttavia, alle autorità non sono stati in grado di fornire dettagli o rivelare alcun elemento di prova in merito alla scomparsa sospetta dei dipinti, lasciando ancora un galles aperto sulla loro scomparsa.