Tina Merlin, dell’organizzazione no profit Articolo21, è stata l’ultima a incontrare Mauro Corona, protagonista della catastrofe del Vajont. Corona ha raccontato la sua storia in tre oggetti: un diario, una copia del “Don Quixote” e una fotografia scattata il giorno prima della disastrosa alluvione. Secondo Corona, questi oggetti raccontano il “movimento dell’anima” e rappresentano il percorso di fede necessario per sopravvivere.
Che cosa è cambiato nella vita di Mauro Corona da prima e dopo la catastrofe del Vajont?
Mauro Corona è uno dei sopravvissuti alla catastrofe del Vajont del 1963, che ebbe luogo presso il bacino idrico dopo lo sbarramento artificiale. La tragedia ha ucciso quasi duemila persone e distrutto molte vite. Corona racconta che prima e dopo il disastro la sua vita è cambiata radicalmente. Prima, era un semplice montanaro, che viveva di un piccolo reddito da agricoltore; dopo il Vajont, la sua vita è cambiata improvvisamente ed è diventato un testimone dell’evento e un simbolo di speranza.
Nel suo racconto, Corona parla di una fede potente che ha contribuito alla sua sopravvivenza. Ha detto che le sue preghiere hanno avuto una parte importante nel salvarlo. Mentre raccontava la sua storia in occasione dell’incontro di Articolo21 – un’organizzazione non profit focalizzata sulla libertà di stampa e su altri diritti – Corona ha affermato che tale fede lo ha spinto a non abbattersi e ha dato forza alla sua volontà di vivere.
Nel corso degli anni, Corona è rimasto fedele al suo racconto e si è impegnato per incoraggiare le giovani generazioni a rispettare la colpa, gestita con cura e a ricordare le vittime della catastrofe. Articolo21 ritiene che attraverso la forza dei suoi racconti, Corona riesca a offrire un esempio di vita vissuta con integrità, dimostrando in che modo la resilienza possa instillare speranza nei cuori di coloro che hanno vissuto tragedie simili.
Che tipo di fede di Mauro Corona ha facilitato una sopravvivenza durante la catastrofe?
Mauro Corona ha affermato di fiducia alla forza della fede come sua principale co-protagonista nel sopravvivere alla catastrofe del Vajont. La sua fede ha motivato la sua determinazione di non arrendersi e di resistere a una serie di difficoltà. La sua fede lo ha anche aiutato a superare la tragedia con resilienza e a credere in un futuro migliore.
Il diario di Mauro Corona, outfit con il Don Quixote e la fotografia pre-disastro sono tutti elementi che lo accompagnano nel suo percorso d’amore e fede. Il suo diario conteneva le sue preghiere, parole di speranza e tre desideri: quello di tornare a casa sani, quello di vedere il lago ancora una volta e l’ultimo, quello di poter offrire ciò che sarebbe servito al suo paese. Crede fermamente che se non fosse stato previsto l’aiuto dei santi, della preghiera e della fede, nessuno avrebbe potuto tornare a una vita normale dopo la devastazione del Vajont.
Mentre il paesaggio circostante è stato distrutto dall’inondazione, Mauro Corona ha riconosciuto l’importanza della fede come unica ancora e strumento per ricostruire la sua famiglia e la sua comunità. La sua fede fa parte di un retaggio che unisce le persone alle generazioni passate, al futuro e a Dio. La sua fede è un’opportunità per andare oltre le tragedie della vita e a guardare alla speranza che è presente oltre i limiti della vista.
Il disastro del Vajont ha ispirato il coraggio di Mauro Corona e la sua fede e insegnato loro l’importanza di credere quando tutto sembra senza speranza. Nonostante la sua tragedia personale, Mauro Corona è stato in grado di raccontare la sua storia come una storia di fede, speranza e resilienza. La fede lo ha motivato a superare tutti gli ostacoli e a trasformare la tragedia in una vittoria. La sua fede lo ha aiutato a raggiungere quello che sembrava impossibile.
Che ruolo ha avuto questo episodio nella missione dell’organizzazione no profit Articolo 21?
Il ruolo giocato dall’organizzazione no profit Articolo 21 non è poco in relazione alle conseguenze del disastro del Vajont. L’organizzazione è stata fondamentale nell’ambito della diffusione della consapevolezza, contribuendo a dare voce al racconto di una tragedia senza precedenti. Attraverso l’incontro con Mauro Corona, Articolo 21 ha cercato di offrire uno strumento utile per comprendere meglio l’impatto emotivo che il disastro del Vajont ha avuto sulla vita di coloro che vi sono coinvolti. In particolare, l’incontro ha permesso di mostrare come la fede e la forza di sopportare una tragedia possano permettere alle persone di sopravvivere e di trovare la propria pace interiore. Questo, secondo l’organizzazione, costituisce un’importante lezione che può essere trasferita ai diversi gruppi che quotidianamente affrontano tragedie analoghe.