Secondo alcuni scritti dell’epoca, la diffusione nel Paese è iniziata nel 1952 grazie a Emma Lubian Missiaia, direttrice della scuola di Brescia, in Italia. L’evento è importante perché è stato il primo riconoscimento ufficiale della festa della madre in Italia e ha sancito l’inizio di una tradizione che viene celebrata ogni anno il secondo domenica di maggio.
La storia di Emma Lubian Missiaia
Emma Lubian Missiaia era la direttrice di una scuola elementare nella città di Brescia, situata in Lombardia, Italia. Nel 1952, decise di introdurre la festa della madre, ispirata dalla celebrazione statunitense che aveva iniziato a guadagnare popolarità in tutto il mondo. Organizzò una cerimonia speciale nella sua scuola per onorare le madri e promuovere l’importanza del ruolo delle donne nella società.
L’evento si svolse nel mese di maggio, e l’idea di Emma Lubian Missiaia catturò l’attenzione non solo dei suoi studenti e delle loro famiglie, ma anche dei media locali. Grazie alla copertura mediatica, la celebrazione della festa della madre si diffuse rapidamente in tutta Italia, diventando una tradizione nazionale.
La celebrazione nazionale
Dopo il successo della festa della madre a Brescia, Emma Lubian Missiaia iniziò a collaborare con organizzazioni e associazioni per promuovere l’evento a livello nazionale. Nel giro di pochi anni, la festa della madre divenne una celebrazione ampiamente riconosciuta in tutto il Paese, con cerimonie e iniziative organizzate in molte città italiane.
Oggi, la festa della madre è diventata una tradizione consolidata in Italia. Ogni anno, il secondo domenica di maggio, le famiglie si riuniscono per onorare le madri e mostrare loro gratitudine e affetto. Molti ristoranti offrono menu speciali per la cena della festa della madre e i negozi vendono fiori e regali per questa occasione speciale.
Secondo gli scritti dell’epoca, Emma Lubian Missiaia fu una pioniera nel portare la festa della madre in Italia e la sua iniziativa ha aperto la strada a una celebrazione nazionale che continua ancora oggi.