Il Meteo Giornale riferisce che i satelliti europei Sentinel-5 Precursor e Sentinel-3 hanno scoperto delle zone ad alto rilascio di metano come gas serra. Il metano è il secondo più grande contributore al riscaldamento globale dopo l’anidride carbonica, e questa rivelazione è una preoccupazione seria per il clima. L’indagine è stata portata avanti grazie al programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea.
Quali sono state le scoperte esatte dei satelliti Sentinel-5 Precursor e Sentinel-3 riguardo alle zone ad alto rilascio di metano?
Gli scienziati hanno identificato e mappato oltre 470 zone specifiche ad alto rilascio di metano in tutto il mondo in base ai dati inviati dai satelliti Sentinel-5 Precursor e Sentinel-3. Queste aree hanno un tasso di emissioni fino a nove volte più alte rispetto all’atmosfera media, causando livelli preoccupanti di riscaldamento globale. I dati rilevati dai satelliti Sentinel mostreranno anche quali fonti di emissione sono le più inquinanti, comprese le torbiere, colture a ciclo continuo e impianti di combustione. Gli scienziati stanno lavorando per determinare con esattezza come le emissioni da queste fonti siano influenzate da variabili come la precipitazione e la temperatura.
Quanto metano sta in realtà rilasciando queste zone?
Secondo gli studi effettuati, le zone ad alto rilascio di metano stanno rilasciando in media tra i 8 e i 10 megatonnellate all’anno di metano. Una quantità di metano che ha un impatto significativo sul riscaldamento globale, almeno il doppio di quella che risulta a causa delle emissioni di CO2.
Quale impatto previsto ha questa scoperta sulle strategie di riduzione del riscaldamento globale dell’UE?
Rispondendo alla domanda, l’impatto previsto della scoperta di zone ad alto rilascio di metano sulle strategie di riduzione del riscaldamento globale dell’UE sarà significativo. Per affrontare e ridurre l’impatto del riscaldamento globalenell’UE, saranno necessari sforzi enormi per ridurre il rilascio di metano. La scoperta di emissioni da parte di queste zone ha messo in evidenza la necessità di emendare le strategie di riduzione del riscaldamento globale dell’UE in modo che siano adeguate non solo alla riduzione dell’anidride carbonica ma anche al diminuito rilascio di metano.