La società Artisti 7607, di cui fanno parte vari attori fra cui Elio Germano, Valerio Mastandrea, Michele Riondino, si è rivolta al tribunale di Roma per citare in giudizio Netflix. Dopo anni di trattative senza risultati, l’obiettivo del collettivo Artisti 7607 è ottenere compensi equi e conformi alla legge per gli attori italiani che lavorano su piattaforme di streaming come Netflix. La cooperativa, che tutela e gestisce i diritti di migliaia di attori e doppiatori in Italia e nel mondo, sostiene che le star italiane non siano trattate come tali e protestano contro le grandi piattaforme di streaming.
La battaglia degli attori contro Netflix
Il collettivo Artisti 7607, dopo anni di trattative senza esiti, porta Netflix in tribunale per ottenere compensi equi e conformi alla legge. La società cooperativa che tutela e gestisce i diritti di migliaia di attori e doppiatori in Italia e nel mondo ha citato in giudizio Netflix al tribunale di Roma. L’obiettivo del collettivo è far sì che gli attori italiani che lavorano su piattaforme di streaming ottengano un compenso dignitoso e il riconoscimento che meritano come star del cinema. Riunite nella sigla Artisti 7607, le star italiane protestano contro le grandi piattaforme di streaming che, secondo loro, non trattano adeguatamente gli attori italiani.
Le interviste alla questione
George Miller, Luca Zingaretti, Pilar Fogliati, Massimo Ghini e le interpreti di Artisti 7607 hanno commentato la battaglia degli attori italiani contro Netflix. George Miller, regista australiano, ha supportato la causa degli attori italiani, affermando che è importante che vengano riconosciuti i loro diritti e che ricevano un compenso equo. Luca Zingaretti, attore italiano, ha dichiarato che è fondamentale che gli attori ricevano un compenso adeguato per il loro lavoro e che siano trattati con il giusto rispetto. Pilar Fogliati, interprete di Artisti 7607, ha sottolineato che la lotta per ottenere compensi equi è cruciale per garantire la dignità degli attori italiani. Massimo Ghini, altro attore italiano, ha appoggiato la causa degli attori affermando che è giusto che vengano riconosciuti e remunerati adeguatamente per il loro lavoro. Le interpreti di Artisti 7607 hanno espresso la loro determinazione nel portare avanti questa battaglia per ottenere giustizia per gli attori italiani.
La richiesta di compensi dignitosi
La cooperativa Artisti 7607 ha citato in giudizio Netflix per ottenere compensi dignitosi per gli attori italiani che lavorano sulla piattaforma di streaming. Dopo otto anni di trattative “sterili” per ottenere i dati necessari a determinare il compenso, il collettivo ha deciso di portare il caso in tribunale. Gli attori italiani sostengono di non essere trattati come star nonostante il loro talento e la loro importanza nel mondo del cinema. Chiedono di essere equiparati agli attori internazionali e di ricevere un compenso adeguato per il loro lavoro.
- La società Artisti 7607 citata in giudizio Netflix per ottenere compensi equi per gli attori italiani che lavorano sulla piattaforma di streaming;
- La battaglia degli attori italiani per ottenere riconoscimento e giustizia;
- Le dichiarazioni di George Miller, Luca Zingaretti, Pilar Fogliati e Massimo Ghini a sostegno della causa degli attori;
- La richiesta di compensi dignitosi da parte degli attori italiani.