Le nuove frontiere della biotecnologia oggi ci propongono muscoli di topo con scheletro cibernetico! Una volta c’era il cinema di fantascienza, oggi è la realtà che sorprende. Ricercatori dell’Istituto di Tecnologia di Lausanne (EPFL) in Svizzera hanno recentemente sviluppato muscoli di topo che sono stati ingegnerizzati per integrarsi con un’armatura robotica. Questo progetto innovativo, che combina biologia e biotecnologia, potrebbe aprire nuove possibilità nel campo dell’assistenza agli esseri umani e dell’esplorazione spaziale. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Robotics.
Il progetto di integrazione di muscoli di topo e armatura robotica
Il team di ricercatori dell’EPFL ha lavorato per sviluppare le cosiddette “unità neuromuscolari” prelevando tessuto muscolare dai topi e coltivandolo separatamente in laboratorio. Successivamente, i muscoli coltivati sono stati integrati con un’armatura robotica, in modo da poter controllare il movimento dell’armatura mediante un impulso elettrico.
Questa integrazione tra biologia e tecnologia offre notevoli vantaggi. Gli scienziati hanno scoperto che i muscoli di topo, all’interno dell’armatura robotica, possono generare una potenza superiore rispetto ai muscoli meccanici tradizionali. Inoltre, i muscoli biologici possono adattarsi alle interazioni fisiche con l’ambiente circostante, offrendo una maggiore flessibilità e resistenza. Ciò rende possibile l’uso di queste armature robotiche nella fornitura di assistenza ai movimenti a persone con disabilità o nell’esplorazione di ambienti extraterrestri, dove la presenza umana diretta potrebbe essere pericolosa o impossibile.
Le potenziali applicazioni nella medicina e nell’esplorazione spaziale
Le armature robotiche integrate con muscoli di topo potrebbero rivoluzionare il settore dell’assistenza medica. Questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per fornire supporto fisico a persone con disabilità, consentendo loro di recuperare o migliorare le capacità motorie. Inoltre, potrebbe essere di grande aiuto per lavoratori esposti a sollecitazioni fisiche elevate, riducendo i rischi di lesioni sul lavoro.
A livello spaziale, questa innovazione potrebbe consentire esplorazioni più ambiziose ed efficaci. Con l’aiuto di armature resistite integrate con muscoli di topo, gli astronauti potrebbero svolgere compiti complessi e fisicamente impegnativi, migliorando la loro performance durante le missioni spaziali. Ciò potrebbe aprire la strada a una maggiore esplorazione umana dello spazio, facilitando la realizzazione di missioni di lunga durata verso pianeti o luoghi inesplorati.
Nonostante il potenziale di questa innovazione, gli scienziati sottolineano che ulteriori ricerche e sviluppi sono ancora necessari per rendere questa tecnologia pratica e sicura per l’uso umano. Tuttavia, questa scoperta rappresenta un passo significativo verso il futuro dell’integrazione tra biologia e biotecnologia, aprendo nuove frontiere nell’assistenza agli umani e nell’esplorazione spaziale.