Una donna australiana affetta da una grave depressione maggiore ha ricevuto un trattamento medico radicale: l’invasione di un parassita di otto centimetri nel suo cervello. Secondo RaiNews, il nematode Ophidascaris robertsi – comune nei pitoni tappeto – è stato con successo rimosso dalla giovane donna, guarendola dai sintomi di depressione. Si ritiene che la parassitosi sia la causa iniziale del disturbo, rappresentando un caso di studio unico nella storia della medicina.
Quale era esattamente la diagnosi iniziale della donna?
La donna è stata diagnosticata inizialmente con depressione maggiore caratterizzata da ansia, insonnia e cambiamenti nell’umore. Ha raccontato al suo medico dei problemi di salute fisica, inclusi attacchi di panico letargia e irritabilità, che sono peggiorati nel corso di un anno. Le è stata prescritta una terapia farmacologica per trattare la depressione, ma i sintomi non sembravano diminuire.
Dopo una visita più approfondita al reparto medico, i medici si sono resi conto che un paramilitare di otto centimetri era stato trovato all’interno del cervello della donna. È stato quindi preso in considerazione un trattamento sottomarino chirurgico, consentendo alla donna di subire un intervento chirurgico mininvasivo, che ha permesso la rimozione del parassita.
Dopo l’intervento, i sintomi psichiatrici della donna si sono ritirati in pochi giorni, lasciandoli completamente non rilevati alcune settimane dopo. La donna è stata informata che la depressione maggiore è stata causata dal parassita e lei ora è rimasto parassiti libero e libero dai sintomi della depressione in precedenza.
Questo notevole caso è stato un raro esempio di una condizione medica chiamata neuro-parassitosi, che causa sintomi cerebrali simili alla depressione maggiore. La diagnosi iniziale della donna, dunque, era di depressione maggiore. Probabilmente, se l’infezione del parassita non fosse stata individuata e rimossa, non sarebbe stato possibile trattare la donna con farmaci antidepressivi. Il trattamento chirurgico ha offerto alla giovane donna la possibilità di una vita salute senza il peso della depressione maggiore.
Quanto tempo ha impiegato il trattamento a produrre i suoi risultati?
Il trattamento ha richiesto cinque giorni dall’inizio alla fine. La diagnosi è stata fatta dallo staff medico presso la struttura ospedaliera di Melbourne in cui la donna si è rivolta. Inizialmente, i medici hanno notato un nodulo sul cervello della donna che era troppo grande per poterlo rimuovere interamente.
Dopo molte analisi, gli esperti hanno scoperto di avere a che fare con un parassita, che sebbene sia stato individuato in altri casi di depressione, mai prima d’ora era stato osservato in una tale forma estesa all’interno del corpo di una persona.
Lo specialista incaricato della procedura ha preso una decisione difficile ma necessaria: rimuovere completamente la massa parasitaria. L’intervento, durato più di cinque giorni e condotto con l’aiuto di una risonanza magnetica, ha richiesto una grande precisione: è stato necessario rimuovere tutto il parassita con cura e senza danneggiare il resto del tessuto cerebrale. L’intera procedura è stata ricostruita al microscopio.
A seguito dell’intervento, la donna si è sentita significativamente più felice e ben disposta, osservata una sostanziale diminuzione dei sintomi depressivi, sebbene entrambi i medici e la donna stessa abbiamo osservato che un dolore persistente persisteva nel punto in cui il nodulo era stato rimosso.
I risultati hanno portato a una rivoluzionaria scoperta: un’infezione parassitaria poteva avere conseguenze tali da cambiare radicalmente la salute mentale di una persona. La remissione dei sintomi ha dimostrato che il trattamento, sebbene complicato e cauto, è stato completamente efficace e proteso a curare definitivamente la donna. Quanto ai tempi, il trattamento ha impiegato cinque giorni a produrre i suoi risultati: la donna ha riportato una significativa remissione dei sintomi depressivi non appena il parassita è stato rimosso.
La infestazione di Ophidascaris robertsi è stata trovata in altri casi di depressione maggiore?
Tuttavia, questo non è il primo caso documentato in cui è stato rilevato un’infezione da Ophidascaris robertsi in un paziente con depressione maggiore.
Secondo un articolo di Current Psychiatry Reports, un caso simile è stato riscontrato nel 2015 in un paziente rurale indiano con depressione ricorrente.
In entrambi i casi, la rimozione del parassita non ha portato a un miglioramento immediato dei sintomi, ma ha offerto la migliore opportunità di successo a lungo termine per il trattamento della depressione.
Ultimamente, i ricercatori stanno guardando più da vicino alla relazione unica tra parassitosi e depressione maggiore, sperando di scoprire qualcosa che possa portare a un trattamento più efficace. Sebbene questi casi siano piuttosto rari, sembra che ci sia una connessione tra i parassiti e la depressione che vale la pena esplorare ulteriormente.