Alcuni ricercatori dell’Università del Maryland hanno scoperto un modo per sferrare attacchi velocemente ed efficacemente facendo sviare gli algoritmi di intelligenza artificiale nelle reti neurali. Questa scoperta è stata fatta utilizzando una tecnica chiamata “adversarial patch”, in cui un’immagine è alterata in modo impercettibile per l’occhio umano ma che induce l’algoritmo a compiere errori nella sua elaborazione. I ricercatori hanno dimostrato che inserendo questo tipo di patch in foto di strade e incroci, è possibile ingannare gli algoritmi di guida autonoma, facendo loro interpretare in modo erroneo l’ambiente circostante e mettendo così a rischio la sicurezza degli occupanti del veicolo e degli altri utenti della strada. Questa scoperta solleva preoccupazioni sulla sicurezza degli algoritmi di intelligenza artificiale utilizzati in vari settori, compresa la guida autonoma.
Scoperta recente di una tecnica di attacco agli algoritmi di intelligenza artificiale
Alcuni ricercatori dell’Università del Maryland hanno recentemente rivelato una scoperta che solleva la questione della sicurezza degli algoritmi di intelligenza artificiale. Utilizzando una tecnica chiamata “adversarial patch”, questi ricercatori sono stati in grado di sfruttare i punti deboli degli algoritmi di intelligenza artificiale, facendoli interpretare in modo errato le informazioni che ricevono. In particolare, hanno dimostrato che l’inserimento di un’immagine alterata in modo impercettibile per l’occhio umano, ma che induce errori nell’algoritmo, può ingannare gli algoritmi di guida autonoma, mettendo a rischio la sicurezza degli occupanti dei veicoli e degli altri utenti della strada.
Preoccupazioni sulla sicurezza degli algoritmi di intelligenza artificiale
Questa scoperta solleva preoccupazioni sulla sicurezza degli algoritmi di intelligenza artificiale utilizzati in vari settori. Se gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere aggirati facilmente attraverso l’uso di “adversarial patch”, potrebbero essere vulnerabili ad attacchi malevoli che potrebbero mettere in pericolo persone, dati sensibili o addirittura l’intera infrastruttura digitale. In particolare, il settore della guida autonoma potrebbe essere particolarmente colpito, in quanto gli algoritmi utilizzati per interpretare l’ambiente circostante e prendere decisioni basate su di esso potrebbero essere facilmente ingannati da immagini modificate in modo impercettibile. È necessario prendere in considerazione ulteriori misure di sicurezza per proteggere gli algoritmi di intelligenza artificiale e prevenire potenziali attacchi futuri.
“Questa scoperta dimostra la necessità di rafforzare la sicurezza delle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e sviluppare tecnologie in grado di rilevare e mitigare attacchi di questo tipo.” – Prof. Giovanni Rossi, esperto di sicurezza informatica.