Un terremoto con magnitudo 3 della scala Richter ha interessato la provincia di Ancona. Secondo fonti locali, il sisma si sarebbe diffuso a Senigallia, secondo un’area di circa 20 km e sarebbe stato avvertito da diversi residenti. Il Resto del Carlino ha contattato alcuni dei testimoni della scossa che,
intervistati da loro i residenti della zona, hanno spiegato di aver provato una sensazione di intensità diversa a seconda del punto di registrazione. Il terremoto ha interessato l’intera Regione Marche, ma le sue conseguenze non sono state particolarmente gravi.
È possibile stimare quali aree la scossa sismica stava interessando più direttamente?
I sismologi stanno lavorando per determinare quali aree della provincia di Ancona sono state interessate maggiormente dalla scossa sismica. È possibile determinare le aree più interessate utilizzando l’analisi microsismica, che consente di valutare la quantità di energia del terremoto in base ai segnali registrati da una rete sismica cantonale. La rete sismica attualmente presente nella provincia di Ancona può fornire un quadro della distribuzione dell’energia del terremoto e quindi individuare le aree maggiormente interessate. La stessa tecnica può anche essere utilizzata per individuare l’intensità della scossa in ciascuna area, poiché l’intensità del terremoto è direttamente correlata all’energia rilasciata. Un’ulteriore analisi dei dati consentirà di ottenere un quadro migliore della scossa sismica e di quanto è stata interessata la zona di Senigallia.
Il movimento ha provocato alcuni danni strutturali nelle zone interessate?
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’episodio sismico è stato più intenso nella città di Ancona, ma avvertito anche nella vicina Senigallia a partire dalle 13:25. Gli abitanti della città hanno condiviso i loro racconti sul web, spiegando di aver si sentito un “forte ronzio”, “il suolo tremare” accompagnato da “rumori simili ai tuoni”. Alcuni hanno sottolineato come il movimento del suolo si sia fatto più forte e ravvicinato nel corso di poche decine di secondi e poi sia cessato.
Nelle ore successive, la Protezione Civile della Regione Marche ha ispezionato le zone interessate dal sisma per valutare eventuali danni. Non sono stati identificati crolli o situazioni di inagibilità, ma alcuni danni strutturali sono stati riferiti. Ad esempio, i plessi scolastici interessati alla zona hanno dovuto essere momentaneamente chiusi per approfondire le verifiche, mentre alcune case si sono presentate con lievi cedimenti sulle facciate e nell’intonaco. Al momento sono stati allestiti tre centri di accoglienza atti a ospitare i sfollati temporanei che, in caso di situazioni più gravi, potrebbero essere spostati in altre strutture.
I danni più gravi che si temono riguardo a questo terremoto sono quei danni strutturali che possono colpire le zone interessate dal sisma. Ci sono infatti alcune costruzioni molto vecchie che, a causa dell’insicurezza strutturale e della sismicità, rischiano di crollare. Gli esperti invitano coloro che abitano in zone ad alto rischio sismico a rivedere le loro abitazioni e a prendere le opportune misure di sicurezza. Si raccomanda inoltre a tutti di conoscere i segnali premonitori dei terremoti, come ad esempio un aumento della pressione barometrica o rumori sospetti, e di indossare sempre abiti leggeri quando si esce di casa.
Qual è stata l’intensità della scossa nei diversi punti registrati?
Qual è stata l’intensità della scossa nei diversi punti registrati? Secondo le testimonianze raccolte, a Senigallia e nelle zone limitrofe l’intensità della scossa sarebbe stata più bassa, fornendo di solito la stessa sensazione di vibrazione sia agli abitanti delle aree urbane che a quelli delle aree rurali, mentre sono stati segnalati effetti più marcati nella zona di Jesi, dove alcune persone hanno segnalato di aver sentito un brontolio leggermente più forte. Alcuni abitanti nelle aree remote della provincia hanno riferito di aver percepito in modo maggiore l’effetto del sisma, sentendo dondolii sotterranei più robusti.