Un nuovo spot pubblicitario di Amica Chips sta causando polemiche per il suo contenuto considerato “blasfemo”. Lo spot, che è andato in onda recentemente, mostra delle aspiranti suore che invece di ricevere l’ostia, ricevono una patatina. L’Associazione italiana per la ricerca sulla tartuficoltura (Aiart) ha chiesto l’immediata sospensione della pubblicità, affermando che è offensiva nei confronti della religione cattolica e manca di rispetto verso l’eucaristia.
Reazioni all’annuncio pubblicitario
La pubblicità di Amica Chips ha scatenato una serie di reazioni negative da parte di alcuni gruppi religiosi e associazioni. L’Aiart sostiene che lo spot sia un’offesa diretta alla religione cattolica e che sia inaccettabile che venga mostrata la mancanza di rispetto verso l’eucaristia, uno dei riti più sacri per i fedeli cristiani. Alcuni fedeli hanno anche espresso il loro disgusto per l’utilizzo di simboli religiosi in un contesto commerciale, affermando che ciò sminuisce la sacralità del simbolismo religioso.
La risposta di Amica Chips
Amica Chips ha risposto alle critiche affermando che lo spot ha un intento umoristico e non è mai stato concepito per essere offensivo. L’azienda ha dichiarato di avere il massimo rispetto per tutte le religioni e che non intendeva mancare di rispetto ai credi religiosi dei fedeli. Inoltre, ha sottolineato che la pubblicità è stata realizzata per catturare l’attenzione del pubblico e non ha intenzione di offendere le sensibilità religiose.
La richiesta di sospensione della pubblicità
L’Aiart ha chiesto all’azienda di Amica Chips di sospendere immediatamente lo spot considerato blasfemo. L’associazione sostiene che la pubblicità viola la libertà religiosa e che sia inaccettabile che venga mostrato un atto religioso in maniera irriverente. Finora, l’azienda non ha risposto alla richiesta di sospensione dello spot, ma la polemica suscitata ha portato molte persone a discutere sull’utilizzo appropriato dei simboli religiosi in ambito pubblicitario.