Il diritto alla pensione di vecchiaia si consegue al perfezionamento del requisito anagrafico di 67 anni (per i bienni 2023-2024 e oltre), come stabilito dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Tuttavia, oggi vogliamo concentrarci sulle nuove disposizioni relative alla cosiddetta “pensione con quota 103”.
Le novità sulla pensione con quota 103
La pensione con quota 103 è ora una pensione contributiva, con cambiamenti nelle regole di calcolo rispetto all’anno precedente. Per il 2024, la pensione a quota 103 richiede un totale di contributi versati pari a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Inoltre, la formula di calcolo della pensione è stata modificata: non si basa più sul sistema retributivo, ma sul sistema contributivo.
Questa modifica ha suscitato parecchia confusione tra i cittadini, ma l’INPS è intervenuto per fare chiarezza. L’Istituto ha pubblicato nuove istruzioni per coloro che desiderano andare in pensione anticipata senza percepire un assegno più basso, fornendo dettagli sulle cifre e i requisiti necessari per accedere ad una pensione contributiva di vecchiaia o anticipata.
La Manovra 2024 e le novità sul metodo contributivo
La recente Manovra 2024 ha introdotto alcune novità per chi andrà in pensione con il metodo contributivo, ovvero che versa contributi dall’anno 1996 in poi. Queste nuove disposizioni riguardano l’adeguamento alla speranza di vita, che comporta l’aumento degli scatti pensionistici e dei requisiti di età e versamenti necessari per ottenere una pensione. L’obiettivo è quello di allineare il sistema pensionistico alle aspettative di vita in continua evoluzione.
Inoltre, l’INPS ha comunicato che gli incentivi in busta paga, connessi con Quota 103, slittano in avanti. Questo cambia il quadro dei benefici per coloro che desiderano rimanere al lavoro e ritardare l’accesso alla pensione.