Un estratto del Rapporto IHR sulla pena di morte in Iran nel 2023.
Cos’è avvenuto nel 2023 in Iran riguardo alla pena di morte?
Nel 2023, l’Iran ha continuato ad essere uno dei paesi con il più alto tasso di esecuzioni capitali nel mondo. Secondo il Rapporto IHR (Iran Human Rights), sono state eseguite centinaia di condanne a morte nel corso dell’anno, tra cui casi legati a reati come “blasfemia” e “adulterio”. La pena di morte viene applicata in diverse modalità, tra cui l’impiccagione e l’esecuzione con arma da fuoco.
Perché la pena di morte in Iran è importante?
La situazione degli diritti umani in Iran è stata oggetto di crescenti preoccupazioni e critiche da parte della comunità internazionale. L’applicazione diffusa della pena di morte, inclusi i casi di “blasfemia” e “adulterio”, solleva interrogativi sul rispetto dei diritti fondamentali e sulla libertà di espressione nel paese. Il Rapporto IHR fornisce dati e testimonianze che mettono in luce la situazione critica e la necessità di intervenire per promuovere il rispetto dei diritti umani in Iran.
Ulteriori informazioni sul Rapporto IHR sulla pena di morte in Iran nel 2023
Il Rapporto IHR fornisce una panoramica dettagliata sulla situazione della pena di morte in Iran nel corso del 2023. Esso documenta gli abusi perpetrati dal governo iraniano, inclusa la mancanza di un processo equo, le torture e i maltrattamenti subiti dai detenuti, e l’applicazione di leggi vaghe e ambigue che permettono l’uso arbitrario della pena di morte. Inoltre, il rapporto elenca i casi specifici di persone condannate a morte e fornisce informazioni sulle violazioni dei diritti umani nelle prigioni iraniane.
Citazioni:
“La repressione dei dissidenti e la mancanza di tolleranza verso le opinioni diverse vanno contro gli standard internazionali dei diritti umani” – afferma il portavoce di Amnesty International.
“La condanna a morte per reati vaghi come la ‘blasfemia’ e l’adulterio viola il diritto alla libertà di espressione e la dignità umana” – dichiara il Direttore IHR.